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(ASI) Pochi film in quasi quarant’anni di attività. Parallelamente tantissimi programmi culturali, documentari, inchieste per la televisione. Con un comune segno denominatore: la passione per la letteratura. L’universo di Emidio Greco si nutre di grandi passioni (cinefile e letterarie) che la macchina da presa restituisce filtrate da profonde riflessioni sull’uomo. Greco si guarda (e ci guarda) dentro scavando in altri luoghi e in altri tempi, in zone sospese in cui la ragione vacilla e bisogna cercare una possibile verità. Fra tante. Un cinema solo apparentemente lontano dalla realtà e dal presente, in verità un cinema, che interrogandosi e facendo propri i dubbi dell’uomo moderno, si confronta con i limiti di una società che ha smarrito i valori in cui Greco crede.

Programma:

martedì 11 febbraio

ore 17.00 Diritti del pubblico di Emidio Greco (1965, 7’)

Esercitazione al Csc. Una giovane coppia, costretta a convivere con familiari vari, cerca di ritagliarsi momenti di intimità…

a seguire Uno due e tre di Emidio Greco (1966, 27’)

Saggio di diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Divisa tra due uomini (Claudio Trionfi e Oddo Bracci) che vorrebbero ingabbiarla in un amore borghese e rispettabile, Delia Boccardo si concede all’uno e all’altro, poi li abbandona al loro destino: “Conservatevi bene”, dando un calcio alle loro convenzioni, alla loro onorabilità, ai loro modi, al loro abbigliamento, alle loro facce, superate, inespressive, anacronistiche. Vuote. Irrompe il nuovo. Il giovane regista duetta con Godard e conclude alla Truffaut.

a seguire L’invenzione di Morel di Emidio Greco (1974, 111’)

Un naufrago (Giulio Brogi) approda in un’isola abitata da strani personaggi, attraverso i quali un folle inventore, Morel (John Steiner), ha dato forma ai suoi desideri grazie a una macchina che consente di riprodurre le persone assicurandone l’immortalità. «Il labirintico, affascinante romanzo (1940) dell’argentino Adolfo Bioy-Casares è diventato un film elegante, gelido, un po’ prolisso con contributi tecnici di prim’ordine» (Morandini). Film unico nel panorama del cinema italiano, in cui l’esotismo si sposa con il mistero dando vita a una profonda riflessione sul senso della vita (e della morte).

ore 19.30 Ehrengard di Emidio Greco (1982, 94’)

In un’immaginaria Principato, l’ancella Ehrengard difende strenuamente la sua verginità dagli assalti del pittore Cazotte. «La trascrizione del modello letterario è intensa, fedele e raffinata. Costretto al poverismo, il regista, che ha scritto il copione con Enrico Filippini, ha voluto almeno che fosse elegante. Forse ci sono troppi indugi a suon di musica sugli affreschi della villa, ma il kammerspiel è suadente e le immagini rispecchiano con proprietà il raffinato teorema della Blixen: un episodio di casanovismo mentale» (Kezich). Presentato al Festival di Venezia 1982, non viene distribuito per il fallimento della Gaumont Italia, che l’aveva acquistato, e solo nel 1986 esce marginalmente nelle sale.

ore 21.15 Un caso d’incoscienza di Emidio Greco (1984, 132’)

Nel 1932 un industriale svedese si suicida. Un giornalista cerca di scoprire la verità. Presentato al Festival di Venezia 1984 nella sezione “Film per la Tv”, riceve ottime critiche, ma non viene distribuito nelle sale e mandato in onda in seconda serata. Con Erland Josephson, Brigitte Fossey, Rüdiger Vogler, John Steiner, Claudio Cassinelli.

mercoledì 12 febbraio

ore 17.00 Una storia semplice di Emidio Greco (1991, 96’)

 

In una città della Sicilia nord-orientale un ex diplomatico viene trovato morto con un colpo di pistola alla testa e un misterioso messaggio su un foglio: «Ho trovato». Il brigadiere Lepri è il solo a non credere alla tesi del suicidio. Dal romanzo omonimo di Leonardo Sciascia, con Ricky Tognazzi, Gian Maria Volonté, Ennio Fantastichini, Massimo Ghini.

ore 19.00 Milonga di Emidio Greco (1998, 86’)

A Roma viene uccisa una star televisiva, gli assassini hanno perso un walkman con inciso un tango e un turista americano ha filmato casualmente la scena del delitto. Un commissario un po’ speciale indaga sul caso, assistito da un’agente di polizia innamorata di lui. Con Giancarlo Giannini, Claudia Pandolfi, Carlo Cecchi.

ore 20.45 Il consiglio d’Egitto di Emidio Greco (2002, 138’)

Nel dicembre del 1782 una tempesta fa naufragare sulle coste siciliane la nave dell’ambasciatore del Marocco. Poiché nessuno conosce l’arabo, viene chiamato a fare da interprete l’abate Vella, un maltese di umili origine, il quale coglie l’occasione per far credere che un manoscritto arabo conservato nell’isola sia il fondamentale testo storico-politico Il Consiglio d’Egitto. Dal romanzo omonimo di Leonardo Sciascia, con Silvio Orlando, Tommaso Ragno, Renato Carpentieri.

giovedì 13 febbraio

ore 17.00 L’uomo privato di Emidio Greco (2007, 100’)

«Abbiamo visto piacenti signore (Vanessa Gravina, Mia Benedetta, Mariangela D’Abbraccio) discettare di coma e ripicche, affari e carriera, con linguaggio forbito e straniato ma stranamente rivelatore. Ci siamo visti recapitare una serie di acide “cartoline” dall’Italia di oggi, morbida e feroce, arcaica e postmoderna, malata di un'angoscia che erompe in sogni rivelatori o in convegni affollati e angosciosi come incubi. Davvero uno strano film. Ma soprattutto un film diverso» (Ferzetti).

ore 19.00 Notizie degli scavi di Emidio Greco (2010, 90’)

 

«Bella idea quella di Emidio Greco di portare sullo schermo uno dei pochissimi (tre in tutto) racconti pubblicati da Franco Lucentini senza l’inseparabile Carlo Fruttero, dove il tema è quello di una reclusione più o meno volontaria. [...] La difficoltà maggiore di questo adattamento realizzato con finezza in spirito di fedeltà era trovare l’interprete giusto. Ambra è una marchesa convincente e sono buone tutte le partecipazioni, ma Giuseppe Battiston è semplicemente straordinario per il modo in cui riesce a rendere accattivante e umano un personaggio che resta chiuso nel suo mistero» (Levantesi).

 

 

 

ore 21.00 Niente da vedere niente da nascondere di Emidio Greco (1978, 60’)

 

Un documentario sull’artista Alighiero Boetti, girato in parte nel Museo d’arte contemporanea di Basilea in occasione di una mostra antologica e in parte nel suo studio a Trastevere. Greco conduce lo spettatore nel mistero dei meccanismi creativi dell’artista, dall’Arte povera al dialogo con l’Oriente. «In Niente da vedere c’è, nascosta e perciò invisibile (a prima vista), una delle più struggenti immagini di Roma: la più lancinante della Roma degli anni Settanta, quella che tutto escludeva e che sempre tutto abbraccia» (Cordelli).

 

Ingresso gratuito

 

 

 

Cinema Trevi – vicolo del puttarello 25 – Roma - tel: 066781206

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