(ASI) Iddu, così come, con ossequioso rispetto, gli abitanti di Stromboli chiamano il vulcano che incombe sulle loro teste e sulle loro vite, si è risvegliato mercoledì pomeriggio, all’improvviso, ed ha sussultato due volte, provocando espulsioni di lapilli e materiale incandescente, avvolgendo di detriti e cenere Ginostra, il minuscolo centro abitato, che si trova vicino alla “sciara del fuoco”.
C’è stato anche un morto e il fenomeno ha provocato molta paura, soprattutto tra i turisti. Una violenta e del tutto straordinaria esplosione, dicono gli esperti. La più violenta dal 1985, da quando cioè il vulcano viene monitorato e controllato. Gli affezionati, che frequentano la perla delle Eolie, sanno che ci sono, adeguatamente segnalate, le vie di fuga in caso di emergenza, d’altronde non si tratta di un’isola dove c’è un vulcano, c’è solo il vulcano.
Il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Eugenio Privitera spiega che si è trattato “di un evento straordinario e non esistono segnali precursori che annunciano questi eventi, tuttavia il fenomeno esplosivo si può considerare sostanzialmente concluso anche se non è possibile prevedere se ci saranno delle repliche”. Già questa mattina, con i parametro consueti, sembra tornato tutto alla normalità, tuttavia c’è sempre attiva la protezione civile regionale e i vigili del fuoco, mentre al largo staziona una nave, dotata di viveri e materiali di pronto soccorso, pronta per eventuali evacuazioni. In verità questo vulcano, alto 924 metri, non dorme mai, sonnecchia, con una attività di piccole e regolari esplosioni che avvengono ogni 15/20 minuti, tipica ed unica, infatti si chiama “attività stromboliana”, che persiste, sostanzialmente immutata, da almeno 2000 anni, e questo ha fatto sì che, fin dall’antichità, Stromboli fosse conosciuto dai naviganti come il “faro del Mediterraneo” per il bagliore delle sue esplosioni, visibile a grande distanza.
Ora, accantonata la paura, tranquillizzati, relativamente, dagli esperiti gli operatori turistici sperano che Iddu, torni a sonnecchiare e non rovini la stagione estiva appena iniziata.
Fortunato Vinci – Agenzia Stampa Italia