(ASI) Ventimiglia – Si accascia a terra e muore per arresto cardiaco. Così è sopraggiunta la morte per il Sovrintendente Capo della Polizia di Stato di Genova, Diego Turra di 52 anni.
Il fatto è avvenuto nella sera di sabato 6 agosto, l’infarto ha colto Diego Turra durante gli scontri a Ventimiglia, tra agenti della polizia e attivisti “no borders” che nella stessa sera avevano occupato una ex-caserma dei Vigili del fuoco della città a confine con lo Stato francese. Tali “no borders”, sono attivisti anti-confini che manifestano per il passaggio “libero” ed incontrollato di migranti e clandestini dall’Italia verso la Francia e l’Austria. Sovente protagonisti di scontri con le forze dell’ordine, di essi fanno parte anarchici, rappresentati dell’estrema sinistra e i “black bloc”, i “blocchi neri” conosciuti in tutta Europa per la loro inaudita violenza, sfociata in frequenti scontri e tafferugli urbani. L’agente Turra, purtroppo, è morto facendo il suo dovere, respingendo violenti e facinorosi e cercando di garantire l’ordine pubblico.
Messaggi di cordoglio sono giunti da gran parte del mondo politico e istituzionale. Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si è espresso tramite fonti della Presidenza del Consiglio: “Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha sentito il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, dopo quanto accaduto a Ventimiglia, e ha espresso il cordoglio per la morte dell’agente di polizia”. Anche il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha espresso il suo cordoglio. Inoltre il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio al Capo della Polizia Franco Gabrielli: “Nell’apprendere con profonda tristezza la notizia della tragica morte dell’assistente Capo Diego Turra, impegnato in attività di servizio a Ventimiglia, desidero esprimere a lei e alla polizia di Stato la mia solidale vicinanza. La prego di far pervenire ai familiari le espressioni della mia commossa partecipazione al loro cordoglio”.
Ventimiglia e l’altro confine con l’Austria, sono situazioni con una tensione crescente. Tra i continui tentativi di sconfinamento da parte dei migranti, i successivi respingimenti della polizia di oltrefrontiera e di quella italiana, gli scontri coi “no borders”, contribuiscono a rendere sempre più calda la situazione dei confini italiani. Inoltre nella mattina di domenica 7 agosto tre cittadini francesi sono stati fermati dalla polizia italiana alla frontiera di Ponte San Ludovico, in territorio italiano. Secondo fonti di polizia, i tre avevano mazze e coltelli e cappucci neri e sono stati sottoposti a fermo. Tali fermi arrivano nella stessa giornata in cui è stata indetta la manifestazione dei migranti in programma a Ventimiglia. Manifestazione a cui – come affermano fonti di polizia – i tre fermati sembra volessero partecipare.
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia