(ASI) Siena - Le lacrime dei contradaioli sono state troppo eloquenti, insieme al loro stupore e alla gioia incontenibile. Il 2 luglio a Siena come ogni anno si correva il Palio di Provenzano, ma nel pathos generale che questa rievocazione storica ogni anno comporta per Senesi, turisti e appassionati, l'apice è stato toccato con la vittoria della "nonna".
In gergo questo termine indica la contrada digiuna della vittoria per più tempo, ma a nulla alla fine sono valsi gli sforzi dell'Istrice, tradizionalmente la contrada avversaria ai canapi, né del Drago che con il fantino Trecciolino era la favorita alla vigilia.
Jonatan Bartoletti, il fantino 35enne detto Scompiglio è stato invece autore, insieme alla stallone Preziosa Penelope, cavallo che correva il suo secondo Palio, di una spettacolare rimonta, insperata come sorprendente.
Dopo il tradizionale corteo storico e l'estenuante attesa in piazza di migliaia di spettatori, italiani e stranieri, che hanno sopportato la calura di luglio e un fortissimo sole per tutto il corso della giornata, la corsa è stata fortunatamente esaltante dopo una doppia uscita dai canapi per il mancato allineamento dei cavalli, valutato dall'esordiente mossiere Fabio Magni, unico giudice insindacabile del Palio.
Dopo la prima falsa partenza, il Bruco, la contrada di rincorsa, ha dato così il via a una competizione che ha visto in vantaggio il Nicchio per oltre due dei tre giri previsti, ma, nonostante la sua partenza a schizzo, non è mancata la marcatura stretta della contrada del drago, come già detto favorita grazie all'esperienza di Trecciolino, all'anagrafe Luigi Bruschelli, fantino vittorioso in ben 13 Palii.
Eppure, nonostante l'esasperato inseguimento, è stata proprio la Lupa, terza per gran parte della gara, ad infilarsi all'interno dell'ultima curva sorpassando lo stesso Drago, e poi perfino il Nicchio.
Un trionfo sognato da tantissimi anni per i contradaioli bianconeri, che si sono riversati in pista per prendere il loro meritato drappellone e portarlo subito per i festeggiamenti alla chiesa di Santa Maria di Provenzano, come da tradizione da ormai circa 600 anni.
C'è chi piange di gioia, chi esulta, chi rivendica tutti gli sfottò subiti dalle altre contrade. Tutti i turisti sono rimasti attentissimi a seguire in religioso silenzio le fasi di tensione che precedevano la corsa ma allo stesso tempo si sono divertiti nel vivere l'essenza della città di Siena, che due volte l'anno, il 2 luglio e il 16 agosto si manifesta attraverso la tradizione del Palio.
Anche una fitta presenza di appassionati spagnoli ha esultato appena si è resa conto della presenza del re emerito di Spagna Juan Carlos sulla balconata di fronte ai canapi di partenza, mentre il Ministro della Difesa Roberta Pinotti, ospite del Comune di Siena, ha seguito il Palio dal palazzo Ducale.
Così, la gioia di un popolo, quello della Lupa, che aspettava il trionfo da 27 anni, dal 1989 per l'esattezza, ha ceduto la cuffia della "nonna" all'Aquila, digiuna di vittorie dal 1992.
Prossimo appuntamento con il Palio il prossimo 16 agosto, dedicato all'Assunta, ma i festeggiamenti in corso della Lupa non finiranno tanto presto, perché in fondo, un Palio che si può vivere ma non può certamente essere compreso dai non-senesi, vale essere atteso anche 27 anni per una gloriosa vittoria decisa al terzo Casato, l'ultima curva dell'ultimo giro. Ne sono testimoni le incredibili reazioni di tanti che ritrovano due volte l'anno in questa rievocazione storica il loro senso di appartenenza.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia
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