Abruzzo: perché la Regione dei Parchi Nazionali dovrebbe acconsentire l'uccisione del lupo?

(ASI) Abruzzo - Il lupo, un animale stupendo, un predatore libero, selvaggio e fiero che è stato il personaggio cattivo delle fiabe di tutta Europa, vittima, anche per questo, di feroci persecuzioni che lo hanno portato sul baratro dell'estinzione, torna a turbare i sogni di una certa frangia degli allevatori italiani che con l'appoggio di alcune Regioni, ne chiede l'abbattimento legalizzato.

Tra queste, ci sarebbe anche la Regione Abruzzo, terra dei Parchi Nazionali d'Italia e d'Europa che sembrerebbe aver espresso parere favorevole in merito al paragrafo del Piano Nazionale per la Conservazione e Gestione del Lupo in Italia, relativo all'applicazione delle deroge che consentiranno l'abbattimento legale del lupo in Italia, autorizzando l'eliminazione di circa il 5% degli esemplari in particolari situazioni, per un totale di circa 50 - 60 unità l'anno.

La notizia che è circolata nelle scorse ore, sembra inverosimile, e ha indignato l 'opinione pubblica soprattutto se si considera che in Abruzzo, cuore verde, il lupo ha da sempre convissuto con l'uomo e anche nel 1971, quando in tutta Italia, il nostro lupo sembrava pressoché estinto e sono iniziate le prime forme di tutela di questo grande e fiero predatore, solo sull'Appennino Abruzzese sopravviveva un consistente numero di esemplari.

Tra l'altro, in Abruzzo non si è mai persa nel settore della pastorizzia la buona usanza di utilizzare un cane pastore "abruzzese" a guardia delle greggi, usanza che invece, ad esempio è venuta meno in Regioni alpine, come la Liguria, dove il Lupo era scomparso dagli anni Venti del Novecento.

Ovviamente non poteva mancare la protesta del WWF che tramite il suo Delegato Abruzzo, Luciano Di Tizio, ha inviato una lettera al Governatore, Luciano D’Alfonso, all’Assessore all’Agricoltura, Dino Pepe, e al Sottosegretario con Delega all’Ambiente, Mario Mazzocca, per chiedere alla Regione Abruzzo di ritirare l'eventuale parere favorevole all'abbattimento legale del lupo e, quindi "di essere coerente con la scelta fatta nel momento in cui questo territorio ha voluto per sé il ruolo di Regione Verde d'Europa, che è del tutto incompatibile con il sì a un Piano che apre la strada a uccisioni che ci riporterebbero indietro di quasi mezzo secolo, mettendo a rischio quanto di buono è stato fatto dagli anni '70 a oggi con l'Operazione San Francesco (prende il nome dal Santo di Assisi che amava il lupo) e tutte le altre che il WWF ha messo ni campo a tutela di questo magnifico predatore"

A tal proposito, il WWF ha lanciato anche una petizione online a favore della salvaguardia dei lupi che è possibile firmare sul sito http://www.wwf.it/soslupo/ e che è stata già sottoscritta da decine di migliaia di persone.

Il 18 febbraio scorso, anche alla Camera dei Deputati, è stato approvato, col parere favorevole del Governo, un Ordine del giorno, in cui si è chiesto espressamente di vietare ogni azione finalizzata all’abbattimento del lupo.

Anche il Presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, ha definito una "pessima idea" l'ipotesi di abbattere i lupi.

Dunque, sia gli ambientalisti e sia i parlamentari, rimarcano che esistono norme nazionali e internazionali per la tutela di questa specie animale, già decimata dal diffuso bracconaggio e dall’ibridazione con i cani randagi, con una perdita annuale di esemplari di lupo pari a circa il 15% - 20%.

Predatore che, giova rimarcare, secondo le statistiche ufficiali italiane, non fa registrare un caso di aggressione all'uomo dal 1825.

Pertanto, l'opinione pubblica abruzzese si chiede: per quale ragione la Regione dovrebbe firmare un accordo per l'abbattimento legale del lupo, quando ciò andrebbe a penalizzare gli interessi stessi dell'Abruzzo, territorio dei Parchi d'Italia e d'Europa, impoverendo la fauna di queste aree che è pressoché unica nel suo genere?

Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia

 

 

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