(ASI) Il rapporto tra l'infedeltà coniugale, maschile e femminile, in Italia raggiunge la quota dell'1:1. Le cause? Rapporti noiosi (21,8%) e matrimoni senza sesso (19,5%).
Quindi nelle case degli italiani vige la par condicio, anche in fatto di corna. E' crollato il mito dell'insaziabile "uomo cacciatore", con buona pace delle "donne pescatrici" impegnate a recuperare terreno fedifrago. Uno studio condotto da AshleyMadison.com, su un campione di uomini e donne dai 30 ai 45 anni, rivela, infatti, che il rapporto tra l'infedeltà coniugale maschile e femminile in Italia ha ormai raggiunto la quota dell'1:1.
Le insidie adulterine iniziano a bussare alla porta delle spose nostrane tra il terzo e il quinto anno di matrimonio – in corrispondenza della nascita del primo figlio - anticipando di molto la temuta quanto celebre "crisi del settimo anno".
"E' un errore comune pensare che le mogli siano più fedeli dei mariti – afferma Noel Biderman, CEO e Fondatore di AshleyMadison.com – Nel corso degli anni, le donne hanno raggiunto traguardi sociali importanti e una maggiore consapevolezza delle proprie esigenze. Trascurarne i bisogni emotivi e fisici è un grande rischio. L'intimità rappresenta un importante collante e se lei non si sente più desiderata.. ça va sans dire".
Ma quali sono le reali motivazioni della scappatella in rosa?
Zero fantasia. Si inizia con i fuochi d'artificio ma si passa troppo rapidamente al pigiama di flanella. Il 21,8% delle intervistate lamenta, infatti, una routine sessuale decisamente noiosa e priva di stimoli.
Matrimoni bianchi. L'anello dorato del matrimonio esercita alcuni malefici poteri, tra cui la capacità di ridurre drasticamente la quantità delle performance coniugali. Il 37% delle mogli denuncia di consumare un solo rapporto sessuale al mese con il partner. Nonostante gli sforzi delle italiane per affascinare i letargici mariti, i risultati sono ben pochi: il 19,5% vive il disagio di un matrimonio bianco.
Divorzio? No Grazie. Anche le donne hanno ormai adottato l'adagio maschile: il 79% non intende ricorrere al divorzio, ma ritiene che si possa trovare nell'amante il tassello che completa l'essenza di un traballante rapporto matrimoniale.
Questa nuova consapevolezza fa sì che solo il 7,2% delle nostre connazionali provi rimorso per la piacevole trasgressione.
Redazione Agenzia Stampa Italia