(ASI) Il Signor Morando, sostenitore degli Animalisti Italiani Onlus, ci racconta le mille avventure di Chicca. "Viviamo praticamente in campagna e quindi gli animali hanno tutto lo spazio necessario.
L’abbiamo presa con una sorella (Pallina) e due cani (Black e Boogie) coetanei con differenza di nascita di poche settimane. I cani erano pseudo Terranova di una cinquantina di chili e, soppressi a suo tempo a seguito di paralisi progressiva a partire dalle anche, sono comunque arrivati anche loro alla ragguardevole età di 17 e 18 anni. Gatti e cani vivevano in simbiosi senza problemi nonostante l’irruenza dei cani e dormivano appollaiati tutti insieme formando una macchia nera indistinguibile.
Il primo problema della gatta è venuto quando era ancora molto giovane: i due cani, ancora cuccioli, giocavano fra di loro e con le gatte. Nella foga del gioco non si sono accorti oppure non hanno tenuto conto della differente struttura corporea di Chicca e se la sono passata l’uno con l’altro come fosse una palla. Recuperata completamente sotto shock, è stata rimessa in sesto con una puntura dal veterinario, rimanendo leggermente strabica.
Qualche anno dopo è rimasta incinta. D’abitudine servivo da mangiare prima alle gatte e poi ai cani i quali sapevano perfettamente che non dovevano toccare il pasto delle gatte e neanche quello fra di loro se non dopo la mia autorizzazione. Un giorno, sopra pensiero, ho servito il pasto prima ai cani. Chicca si è avvicinata alla ciotola dei cani ed uno dei due l’ha sventrata, aprendole la pancia. Anche questa volta il veterinario l’ha recuperata, togliendole i feti e sterilizzandola. Le è rimasta una cicatrice visibile come un leggero rigonfiamento del pelo.
Nonostante lo spazio a disposizione, la causa di morte degli animali domestici della zona è stata da sempre la presenza di strade provinciali e comunali piuttosto trafficate. Per i cani abbiamo parzialmente risolto il problema con una rete tutta intorno al confine. Per le gatte era impossibile fare altrettanto. Di conseguenza la sorella di Chicca è morta in questo modo. Chicca invece è andata anch’essa sotto un’auto, riuscendo però a sopravvivere con qualche danno alla zampa posteriore, per la quale zoppica leggermente ma la vicenda le ha permesso di sopravvivere così a lungo perché da allora il suo confine invalicabile è il nastro d’asfalto nel quale non mette più piede.
Non è finita: poco tempo fa, girando in un punto della vecchia legnaia dove non aveva messo mai piede ma soprattutto quasi irraggiungibile per lei, è andata ad impigliarsi nella colla per topi. Accorrendo alle sue grida, l’ho trovata completamente avvolta. E’ stato traumatico per lei e per me prima liberarla, perché non riusciva a camminare, poi a liberare zampa da zampa e dalla coda, infine strofinarla per pulirla con la benzina. Fortunatamente ho dovuto fare solo il lavoro grosso perché mi sono accorto che le rifiniture se le faceva da sola, strappandosi il pelo a ciuffetti un po’ per volta con minore stress per lei.
Nonostante queste disavventure e nonostante l’età, è vispa, arzilla ed in ottima forma tanto che il suo comportamento appare quello di un cucciolo. Corre a scatti con lo stesso dinamismo dei primi anni; a volte la pesco a giocare con un sasso o puntare piccoli uccelli. Mesi fa si era presentato uno spasimante molto giovane, finito male anche lui poco dopo, che lei gradiva come compagnia ma non altro per cui si arrampicava su una scala a pioli del fienile sulla quale il giovane non riusciva a salire".
Ennio Morando, Papà di Chicca