(ASI) Martedì 27 gennaio 2015, nella cattedrale di Frascati, alla presenza del vescovo e di numerose personalità della Chiesa Cattolica, si è aperto il processo di beatificazione di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari. Un momento tanto atteso e mai abbastanza sperato da tutti coloro che aderiscono ad un Movimento post conciliare, la beatificazione del loro fondatore. Silvia, detta Chiara, Lubich nasce a Trento nel 1920.
A soli 23 anni prende la decisione di votarsi completamente a Dio. Nasce così il Movimento dei Focolari (Opera di Maria). Nel 1962 la sua intuizione viene approvata ad experimentum dal Papa. Seguendo l'ispirazione che anima il Movimento fin da sùbito, Chiara, nel 1967 incontra il patriarca ecumenico di Costantinopoli Atenagora. Il 1990 è l'anno dell'approvazione, da parte del Pontificio Consiglio per i laici, degli statuti generali del Movimento. Tra il 1996 ed il 2004 Chiara incontra i più importanti rappresentanti delle religioni del mondo. La morte coglie la Fiammella dei Focolari a Rocca di Papa, nel 2008. Ma la vita di Chiara non potrebbe essere racchiusa in nessuna sintesi ed in nessun compendio, data la ricchezza che l'ha contraddistinta. Chiamata a condividere le sofferenze con i poveri, vuole far sentire la sua vicinanza a chi soffre, a chi non sa come andare a vanti. Il Cardinale Tarcisio Bertone, particolarmente vicino al Movimento, l'ha descritta come "un astro lucente" e non ha avuto paura di avvicinare la sua figura a quella di Madre Teresa di Calcutta. Ma perché il processo di beatificazione? A cosa serve e cosa vuole verificare la Chiesa? Il termine processo non è fuori luogo quando si vuole accertare la santità di un cristiano. Si tratta infatti di ascoltare testimoni che hanno conosciuto l"indagato", leggere e studiare documenti, diari, lettere. Il tutto per verificare se la vita è stata conforme al volere di Dio ed alla sua chiamata. Il Tribunale Ecclesiastico dovrà indagare le virtù eroiche e la fama di santità di Chiara ma...attenzione, la santità non si applicherà automaticamente ai Focolari. Ognuno deve compiere il suo cammino e la beatificazione di un fondatore non rende santo automaticamente tutto il fondato. Certo, non si può negare che, oltre ad essere una grande soddisfazione, la beatificazione di Chiara Lubich confermerebbe un cammino intrapreso, darebbe ancora di più, grande fiducia a chi si è sentito chiamato a seguire i passi di Chiara o chi, di lei, si è fidato. Ma Chiara non seguiva certamente la santità per stessa. Una volta ebbe a dire che chi cerca la santità in quanto tale, certamente non la raggiunge. Ciò che per lei contava era amare gli altri, prima di ogni cosa e ricercare ciò che unisce le persone, mettendo in secondo piano i motivi di divisione. La Diocesi di Frascati, in occasione dell'apertura del processo, ha emanato un editto, con il quale invita tutti i fedeli a far conoscere elementi favorevoli o contrari alla fama di santità di Chiara. E siamo sicuri che per ciò che riguarda quelli favorevoli, la Diocesi avrà un bel lavoro da smaltire.
Ilaria Delicati-Agenzia Stampa Italia