«La GMG è una grande emozione anche per me – ha detto mons. Bassetti –, perché dal 2000, da quella di Roma, ho sempre partecipato a tutte le altre Giornate Mondiali della Gioventù, anche con il compito molto delicato di tenere la catechesi. Posso dire di aver parlato un po' ai giovani di quasi tutte le regioni d'Italia e questo per me è stata una grande esperienza e ho visto anche il grande impegno della Pastorale giovanile della nostra chiesa italiana. Ricordo la GMG di Roma con Giovanni Paolo II che, nonostante la difficoltà a deambulare, era ancora nel pieno della sua vivacità e sembrava che non volesse abbandonare i giovani la sera della veglia di preghiera. Il suo segretario, mons. Stanislao Dziwisz, fece di tutto perché non si stancasse troppo, ma il Papa riprese ancora il microfono e guardando quei due milioni di giovani disse: “non disperdetevi”. Poi le altre GMG, la prima di Benedetto XVI a Colonia (2005) con uno stile, naturalmente, profondamente diverso, ma i ragazzi furono subito impressionati dalla profondità delle sue riflessioni, dalla sua concentrazione durante l'ora di adorazione, che invitava tutti alla preghiera. Due anni dopo, alla GMG di Madrid, la sera della veglia di preghiera ci fu un forte temporale e in molti si preoccuparono per il Papa, ma lui, vedendo i ragazzi che con allegria affrontavano la difficile situazione sotto una pioggia battente, rideva e seppe condurre così bene la preghiera che anche quello fu un momento forte, nonostante le avverse condizioni del tempo. Quindi ho anche toccato da vicino il carattere di questi due grandi pontefici».
«A Rio de Janeiro – ha proseguito mons. Bassetti – c'è, certamente, una grande aspettativa per Papa Francesco, perché ormai Papa Francesco è anche cosi estroverso e così comunicativo che i ragazzi hanno già sperimentato la sua affabilità. Certo ci saranno anche da parte sua dei gesti e dei segni imprevedibili, come succede ogni volta che fa un incontro, quindi c'è anche nei nostri ragazzi una lieta sorpresa in questo senso. I ragazzi dell'Umbria, poi, hanno un'attesa particolare nei confronti del Santo Padre, perché lo stanno aspettando il 4 ottobre. Ormai l'Umbria è surriscaldata e i nostri giovani vogliono essere in qualche modo loro i protagonisti. Sono partiti per il Brasile anche con questo entusiasmo di un arrivederci a breve termine, ma è un arrivederci molto significativo, perché questa volta Papa Francesco sarà nel cuore della loro regione, ad Assisi».
L’arcivescovo di Perugia, soffermandosi sul viaggio in Brasile, ha sottolineato anche l’importanza di questo «Paese ricco di contraddizioni e agli sguardi dei nostri ragazzi non sfuggirà l'accostamento di immense baraccopoli, le favelas, accanto a grandi grattacieli, che sono tra i più belli del mondo. Proprio nella zona dove noi andiamo a fare la catechesi, si vede questa contraddizione: sulla spiaggia immensi grattacieli e poi, senza soluzione di continuità, dall'ultimo grattacielo comincia la baraccopoli. Queste contraddizioni, che ci sono anche nella nostra società, lì sono veramente più macroscopiche. Naturalmente i ragazzi le vivranno e le respireranno anche nell'aria e ritorneranno a casa anche con un bagaglio molto più ricco di esperienza umana, perché si saranno resi conto anche di come un Paese ricco, quale è il Brasile, possa essere così pieno di contraddizioni».
Avviandosi alla conclusione, mons. Bassetti ha detto: «anche per me la GMG di Rio de Janeiro sarà un’esperienza forte di missione, che potrebbe essere la “sintesi” anche di tutte quelle ho fatto con le precedenti Giornate Mondiali della Gioventù, per cui penso che anche il mio “zaino di pellegrino”, come quello di tanti giovani, si possa arricchire di esperienze di umanità. Sono sicuro che quello che avverrà nei giovani, avverrà anche nella mia persona, perché poi queste esperienze forti ti passano dentro e diventano anche il sangue del tuo sangue e vita della tua vita»
Nell’attesa dell’arrivo di mons. Bassetti a Rio de Janeiro (previsto nella mattinata di lunedì 22 luglio), i giovani umbri si sono recati sulla collina di Rio, dove si trova il grande Cristo Redentore, girando un video (visionabile nella WEB TV del sito www.chiesainumbria.it ), visto anche dallo stesso mons. Bassetti. «Sono immagini – ha commentato l’arcivescovo – che testimoniano la felicità dei nostri ragazzi nello stare insieme avvicinandosi a Gesù attraverso la preghiera, i canti, la musica, i momenti di festa, perché diventare suoi discepoli nella vita è una gioia immensa».