(ASI) Assisi - Non si poteva scegliere luogo migliore per presentare il manifesto per l’ambiente della Giornata Mondiale della Gioventù che il prossimo 22 luglio avrà luogo a Rio de Janeiro con il titolo “I giovani della GMG custodi del creato, il futuro a misura d’uomo che vogliamo”.
La conferenza di avvio dei lavori si è tenuta stamani ad Assisi presso la sala stampa del Sacro Convento, dove erano presenti oltre a Padre Enzo Fortunato, già conosciuto lo scorso mese in occasione del concerto di solidarietà, Padre Mauro Gambetti Custode del Sacro Convento di Assisi, il Dott. Marcello Bedeschi, membro del Pontificio Consiglio per i laici, nonché Presidente Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù, Prof. Corrado Clini, Direttore Generale per lo Sviluppo Sostenibile, il Clima e l’Energia del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Italiano, Prof. Vittorio Canuto uno dei più grandi esperti di clima al mondo che lavora presso la NASA, Dott. Mimmo Muolo giornalista del quotidiano cattolico italiano “Avvenire”, nonché tre giovani che al termine degli interventi hanno dato la loro testimonianza, si tratta di Padre João Wilkes Chagas, rappresentante del comitato organizzatore della GMG, Alessio Maria Antonielli e Maria Valentim Comunità Shalom del Brasile.
Tutti gli interventi sono stati presentati da Padre Enzo Fortunato, a partire dal discorso del Prof. Clini, il quale esordisce parlando di uomo come custode del creato, riferendosi al tema principale della giornata mondiale della gioventù, di come tale tema si ritrovi nelle linee di pensiero della Comunità Internazionale. Chiede di non consumare il creato, perché lo abbiamo avuto in prestito per lasciarlo alle generazioni future, quindi c’è il dovere da parte nostra di rispettare il mondo in cui viviamo. Passa poi la parola al Dott. Bedeschi che ritiene la giornata della gioventù di quest’anno un passo avanti rispetto a quelle degli anni passati, in quanto il tema che verrà trattato in questa edizione risulta essere una novità. Si entra poi al nocciolo del discorso con Padre Enzo Fortunato che presenta gli interventi che seguiranno, i quali saranno suddivisi in tre tematiche tra loro collegate al tema principale, iniziando per così dire dal Prof. Vittorio Canuto che esporrà il problema ambientale sotto un punto di vista scientifico. Esordisce spiegando che mai nella storia della Terra, negli ultimi tre milioni di anni, l’atmosfera ha avuto tanta anidride carbonica. L’immissione dei gas effetto serra, nell’atmosfera, infatti hanno causato un aumento della temperatura globale senza precedenti. Precisa inoltre che anche in passato la Terra ha subito notevoli aumenti della temperatura, ma spiega, che se continuiamo così nei prossimi cento anni rischiamo di arrivare allo stesso sbalzo di temperatura che nelle scorse ere geologiche è avvenuto nell’arco di ventimila anni. Dati agghiaccianti che lasciano spazio poi ad un’analisi etica di tale problema, con il Dott. Mimmo Muolo, il quale inizia citando tre passi della letteratura mondiale, si tratta di due salmi, il 18 e il numero 8, e di un passo del Vangelo di Marco, in questi brani c’è una differenza fondamentale spiega, ovvero la complementarità tra ecologia classica ed ecologia umana, prosegue dicendo che senza quest’ultima l’ecologia classica sarebbe utopica. Ricorda in conclusione un discorso di Papa Benedetto XVI che in uno dei suoi viaggi in Germania disse che i primi ad aver compreso il problema ambientale sono stati i giovani, proprio loro che in questo documento si rifiutano di adottare la politica dell’usa e getta. A concludere l’incontro le testimonianze dei tre giovani, per prima Maria Valentim, che riporta la frase di Papa Francesco “ i giovani hanno il compito di custodire il creato”, devono essere semi di speranza per un futuro migliore. Si rivolge poi ai mass media, chiedendo di vigilare affinché le misure necessarie vengano adottate. Passa poi la parola Alessio Antonielli che invita tutti a riflettere sul termine “ecologia” termine del quale spesso si abusa senza comprenderne il vero significato, più che una pratica, spiega che tale termine rappresenta un atteggiamento di vedere il mondo, prosegue dicendo che sta a noi cambiare le cose altrimenti potremo considerarci colpevoli dei danni che quotidianamente subisce il pianeta. Subentra così Padre João che esordisce affermando che Rio è un luogo privilegiato dove i giovani incontreranno Dio, riporta dunque ad una frase del Beato Giovanni Paolo II “Aprite anzi spalancate le porte a Cristo”, e prosegue appunto esprimendo il sentimento di speranza che questa giornata possa essere un’occasione dove i giovani incontreranno Cristo attraverso l’amore per il creato ma anche per il prossimo.
Si conclude così la giornata di oggi con la voce del Prof. Clini che rivolge il suo pensiero alle migliaia di giovani che sono in Brasile, perché lancino un messaggio costruttivo per uno sviluppo sostenibile, un messaggio che chieda di costruire insieme un futuro sostenibile e di pace.
Mattinata interessante quella di oggi, che ha portato tutti ad una riflessione fondamentale, il rispetto, la custodia del creato, perché i nostri successori possano ereditare un mondo migliore e perché i giovani di oggi possano pensare al futuro con orgoglio e senza paura del domani.
Erika Cesari – Agenzia Stampa Italia