Quattro mesi dopo l' elezione anche il successore di Giovanni Paolo II, Papa Ratzinger incontrava i giovani a Colonia, nella sua Germania e durante gli otto anni di pontificato li avrebbe tre volte, in occasione di appuntamenti internazionali. Dopo la Germania, Sidney (2008) e Madrid (2011).
Ma già dal primo incontro si intuisce che Benedetto XVI vuole dare qualcosa di diverso ai giovani di tutto il mondo. Le Giornate della Gioventù sono importanti occasioni di incontro, di esperienze comuni, di momenti di preghiera e di riflessione nel dialogo reciproco. Ma la vera novità apportata da Papa Ratziger sarà rappresentata dalla veglia di preghiera, il momento dell'adorazione eucaristica che verrà riproposta anche nei successivi incontri. Lo stesso Benedetto XVI spiegava che, in greco, 'adorazione' significa 'sottomissione' e in latino 'contatto bocca a bocca, bacio', dunque Amore.
Il pontefice chiedeva ai giovani di puntare a cose grandi, impegnandosi nella realizzazione di un mondo di pace. Anche a Sidney Benedetto XVI si fece portatore di un messaggio universale che guardava alle altre culture e, in particolare, alla popolazione nativa dell'Australia.
Quest'anno, invece, sarà l' America Latina a dare spazio alla gioventù. Dal 23 al 28 luglio Papa Francesco incontrerà circa 180 Paesi, con lo scopo primario di portare la speranza. " Sono i giovani i migliori missionari degli altri giovani perché si capiscono a vicenda e conoscono i problemi reciproci -ha dichiarato Mons. Clemens- É la prima volta che un pontefice che viene dell'America Latina incontra tanti giovani nel suo continente. Papa Francesco con la Sua grande esperienza pastorale,capirà subito cosa dovrà dire... Siamo certi che sarà una cosa bellissima."
A spingere verso il cammino di fede, ci ricorda Papa Francesco, é "l'arte di guardare l'orizzonte", pensando a dove voglio andare e sopportando la stanchezza di un cammino non sempre facile. Tante volte si vorrebbe rimanere fedeli a questo cammino ma non é semplice, perché c'è il buio, ci sono i fallimenti e le cadute. "Ma pensate sempre a non aver paura dei fallimenti e delle cadute- ribadisce il Pontefice- perché nell'arte di camminare quello che importa non é di non cadere ma di non rimanere 'caduti'. Alzarsi presto, subito e andare.. e questo é camminare umanamente e in comunità perché é brutto camminare da soli."
Fra i momenti più emozionanti della prossima GMG- come anticipato da Mons. Clemens-vi saranno la veglia del sabato sera, la via Crucis del venerdì e la messa finale...Ma cosa dovrebbe realmente spingere un giovane ad andare a Rio? Sicuramente Il desiderio di rafforzare la proprio fede, di incontrare altri giovani e di vedere una Chiesa che vive! Ricordiamoci che il bene non é mai scontato neanche per un cristiano, ma richiede impegno, generosità, fatica. Il Bene é sempre frutto di una scelta.
Maria Vera Valastro- Agenzia Stampa Italia
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