Un debito decennale che ha permesso agli argentini di pareggiare i conti con l’estero. Nel periodo del crack argentino il paese si trovò costretto ad emettere una moneta in simbiosi con il dollaro statunitense. Il crack fu pari a 100 miliardi di dollari. In quella situazione di assoluta incertezza i risparmiatori argentini si trovarono di fronte a due soluzioni: convertire i depositi in pesos, nel 2001 crollato, oppure accettare in cambio il titolo Boden 2012 con valuta americana con la promessa che il governo avrebbe ripagato nei 10 anni il debito usuraio.
Venerdì 3 agosto è una data storica per gli argentini e l’Argentina. In questi anni di governo con la Presidente Cristina Fernàndez de Kirchner il paese è completamente rinato. La sua economia sociale e nazionalizzata continua a crescere a ritmi vertiginosi. Merito come detto della Kirchner , e soprattutto del defunto marito Nestor Kirchner, che hanno portato avanti una politica improntata allo sdebitamento ed onorare il debito con i risparmiatori.
Una nazione che ha detto no agli usurai internazionali, al FMI, al Club Bilderberg e soci che stanno svendendo le nazioni mondiali togliendo la dignità umana, sociale, economica.
Alla notizia della fine del debito il ministro dell’economia Hernan Lorenzino ha detto: “Non è un giorno qualsiasi nella storia del calendario delle scadenze del debito pubblico”. Ha ricordato a proposito del Corralito che “è stato il simbolo della peggior crisi economica e sociale della quale abbiamo memoria”.
Contentissima la Presidente Cristina Kirchner che ha detto: “Non ho avuto nulla a che vedere con tale passo,( riferito al periodo 2001), ma con il pagamento dell’ultima quota del debito saremo più liberi”.
Inoltre la Kirchner ha affermato a proposito del debito che: “Ci ha assicurato una indipendenza immensa dall’attività dei mercati”. Ha anche detto: “C’è una incredibile crisi speculativa come poche volte si è vista, causata da una crisi che noi conosciamo bene. Una crisi che non conosce precedenti, dalla Spagna sono fuggiti 200 miliardi di dollari in capitali”. Da questo insegnamento dovrebbero tener conto le nazioni del mondo ed uscire sin da subito dal cappio violento e subdolo degli usurai che stanno ammazzando le economie dei popoli.
Un consiglio quello della Kirchner da tener stretto e che, si spera, i politici camerieri comprendano, affinchè l’Europa non incappi in una crisi identica che portò l’Argentina al collasso completo. Se non c’è già al completo collasso la finta Unione Europea attorniata dai signori dello spread, dell’alta finanza internazionale.
Davide Caluppi – Agenzia Stampa Italia