(ASI) PERUGIA - I convenevoli non sono mai piaciuti al Presidente della Sir Safety Perugia Gino Sirci che si presenta nella sala stampa dove da lì a poco sarà presentato il nuovo allenatore dei Block Devils, Nikola Grbic, raggiante e sorridente. Foto di rito con il nuovo tecnico che si lega al collo la sciarpa bianconera e giù via con le domande.
Prima di tutto, perché? Perché l'esordiente Nikola Grbic: "La sua è una carriera già segnata di momenti 'pensanti' - dice il presidente -; lo faceva in campo da giocatore e ha accettato perché si è sentito pronto per allenare una squadra come la nostra. E' disponibile a farsi aiutare in questo cammino, e vogliamo che la nostra unione sia piena di successi come è già stato con Kovac". Ed è proprio dall'ex tecnico della Sir che Grbic era stato allertato di una possibile telefonata da Perugia, "Ma è stata comunque una sorpresa - esordisce il tecnico -, avevo appena vinto il campionato russo e pensavo di voler giocare ancora". Però il desiderio di allenare covava da tempo nell'animo di Grbic: "Ma non credevo di iniziare con una squadra forte e con un ambiente intorno così entusiasta, un clima che ti fa venire voglia di farne parte". Non si lancia in promesse il neo allenatore, però è sicuro di sé e dice di sentirsi in grado di fare bene da subito: "Cercherò di proseguire sulle orme di Kovac, vorrei ripetermi e migliorarmi, se ci riusciamo".
Molti viaggi, pochi allenamenti. Sarà un campionato lungo e, con l'aggiunta delle partite della Champions League, è chiaro che la squadra dovrà formarsi tendendo conto anche degli impegni europei: "Ho alcune idee e alcuni desideri quando penso ai giocatori - commenta il Grbic -, e facendo tesoro della mia esperienza, mi piace contattarli personalmente, presentargli il progetto e resto, poi se trovo la loro disponibilità spetterà alla società fare il resto (e sorride rivolto al presidente, ndr)". "Ma oltre alle qualità tecniche - sottolinea - cerco le qualità morali e motivazionali, perché se uno viene qua deve sapere che ci sarà da sudare tutti i giorni, perché se le ambizioni della società sono di primissimo livello, noi dobbiamo ridare la fiducia che ci è stata data". Quindi, se questo è l'approccio del tecnico, è ancora prematuro fare nomi per colmare i due posti vuoti in banda (vista la partenza di Nemanja Petric direzione Modena, ndr) ma almeno una certezza c'è: la diagonale, e che diagonale! "De Cecco - Atanasijevic sono certamente i palleggiatore - opposto con più talento, ma - mette subito in chiaro Grbic -, a volte tutto questo non basta per vincere le partite". "Infatti - confida ancora -, devi dimostrare tutti i giorni di meritare quello che vali, il nome sulla maglietta da solo non conta nulla".
Idee chiare. Si vede che Grbic mastica e respira pallavolo da molti anni, in campo ha vinto e ha imparato dai molti allenatori che ha avuto, e se deve fare dei nomi non ha dubbi: "Montali e Velasco". "Sono i due - continua -, che mi hanno aiutato a giocare meglio, ed è questo quello che secondo me deve fare un allenatore: far migliorare ogni giocatore che ha disposizione". Grbic è stato negli anni quello che si definisce il gergo l'allenatore in campo, una predisposizione alla panchina che c'è sempre stata: "Scrivevo gli allenamenti con Prandi nel 1997 a Cuneo"; non da ieri quindi, ma l'atteggiamento del tecnico, per quanto dimostri una piena consapevolezza nei propri mezzi, non è audace, anzi predica calma e serenità per sua squadra: "E' più facile fare la sorpresa della stagione piuttosto che vincere a tutti i costi, sarà mio compito liberare la mente dei giocatori dalla pressione che possono subire". Un altro con la stessa sua attitudine la Sir Safety già ce l'ha, e risponde al nome di Goran Vujevic, "Un lusso per chiunque - dice Grbic-, sono molto felice di poterlo avere in squadra". Stima reciproca con il capitano, che esprime la sua soddisfazione per la scelta del presidente ed è certo che si stata la giusta scelta.
Dopo le domande dei giornalisti e le foto di rito, Nikola Grbic ha avuto un assaggio del calore del pubblico della Sir Safety che lo ha accolto a braccia aperte, poi via per nuovi impegni, ma la testa è già sul taraflex, "Perché è lì - ha detto patroni Sirci -, si vedrà quanto saremo bravi".
Chiara Scardazza - Agenzia Stampa Italia