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Settembre, tutti in palestra. La pallavolo riprende vita
Intervista a ruota libera al presidente del Comitato Fipav Regionale Giuseppe Lomurno

(ASI) PERUGIA  – A settembre, oltre alle scuole, riaprono anche le molte palestre dell’Umbria che si popolano di giocatori di pallavolo, grandi e piccoli, alle prime armi e più esperti. Per l’occasione abbiamo intervistato Giuseppe Lomurno, presidente della Fipav regionale, che come una spara palloni carica e risponde alle nostre domande per un'intervista sulla pallavolo regionale. Un viaggio a trecentosessanta grandi nelle attività del Comitato Regionale, parlando di giovani, investimenti futuri, beach volley, turismo sportivo e Serie A.

 

Presidente, la bilancia degli obiettivi raggiunti dal comitato e di quelli da raggiungere, è in pareggio?

"Gli obiettivi sono stati tanti, in un senso e nell'altro. Sicuramente una delle cose di cui vado fiero è che siamo riusciti ad avere una sede unica regionale (a Ponte San Giovanni, Perugia, ndr), dignitosa e decorosa. Ha una posizione baricentrica facilmente raggiungibile da tutte le direttrici del territorio; l'intento è offrire alle società un servizio che sappia rispondere alle loro esigenze in una logica di semplificazione burocratica. Le società si reggono sui dirigenti e viste le difficoltà economiche generali anche la disponibilità di personale diminuisce, quindi vorremo essere davvero di supporto e aiuto.

Devo dire gli sforzi sono ripagati anche dalla crescente partecipazione delle nostre squadre alle riunioni organizzate da Comitato, come nel caso delle indizioni dei campionati, nel corso delle quali le società hanno portato il loro contributo in termini di esperienza e suggerimenti. E' una collaborazione che vogliamo favorire".

 

Quali sono le politiche del comitato regionale per la promozione della pallavolo?

Della pallavolo e dello sport in generale, direi. Sicuramente l'unione delle forze fra il Regionale e il Provinciale ha portato all'organizzazione di due importanti tornei nazionali, Under 14 femminile a Foligno, e Under 13 maschile ad Assisi. Il lavoro in tandem con il Presidente Provinciale di Peguria Luigi Tardioli sta dando i suoi frutti, e inoltre le nuove formule di gioco che si stanno sperimentando, come il tre contro tre maschile, sono uno strumento interessante per il rilancio di questo sport soprattutto tra i ragazzi che numericamente sono meno delle femmine.

 

Che cosa riserva il futuro, quali i settori d'investimento del comitato?

Nel nuovo quadriennio olimpico puntiamo a mantenere gli standard, non solo nel numero di società iscritte, ma anche nel supporto arbitrale. In questo settore puntiamo molto sulla  formazione di un arbitro, giovane o già affermato, come fosse un atleta. Abbiamo già ottimi esempi infatti abbiamo dieci arbitri umbri nella massima serie e tre sono internazionali, ma non possiamo fermarci e l'obiettivo è migliorare la qualità dei direttori di gara come componenti essenziali del gioco, al pari dei giocatori in campo, allenatori, dirigenti e pubblico sugli spalti.

Un altro settore su cui vorremmo puntare è la comunicazione, come momento di promozione e crescita di tutto il movimento pallavolistico, certo dovremmo fare i conti con le difficoltà economiche contingenti che già impongono alle società importanti sacrifici.

 

Futuro fa rima con giovani?

Assolutamente sì. Lavoriamo nell'ottica di costruire un vivaio di giovani, ma vorremmo che fosse una crescita fisiologica, dove non emerge un solo giocatore, e questo vale anche per la categoria arbitrale. Non voglio un giocatore di talento, ma una squadra di talento ed è per questo che credo sia di fondamentale importanza continuare a entrare nelle scuole, in particolari modo nelle scuole medie. L'attenzione del Comitato verso gli atleti più piccoli è dimostrata anche dall'impegno nell'organizzazione dei tornei i minivolley che rappresentano ormai una tappa fissa dell'offerta pallavolistica regionale.

 

Tirando le somme, Presidente, si può dire che la pallavolo umbra gode di buona salute?

Sì, perché nonostante la crisi le società iscritte ai diversi campionati sono le stesse degli scorsi anni, anche se ci auspichiamo una crescita. Anche la pallavolo e lo sport in generale, come tutte le espressioni culturali, soffreno delle contingenze e della mancanza di sponsorizzazioni. Quello che mi piacerebbe, e alcune società hanno accolto questo messaggio, è che non ci s’iscrivesse a campionati di livello se poi non si possono mantenere gli impegni, anche economici. E' una logica che va un po' contro l'idea di dover vincere per forza, sarebbe bello che una squadra impiegasse nei campionati più difficili anche qualche giovane del vivaio, col rischio di perdere, ma col fine di farlo maturare.

 

Finora abbiamo parlato solo di pallavolo, ma il comitato non è solo pallavolo, c’è anche il beach volley….

Uno sport che in Umbria può avere grandi margini di crescita anche alla luce del successo degli eventi organizzati in estate, con il Lago Trasimeno a fare da fulcro. Inoltre, allo scorso Trofeo delle Regioni a Vasto, due nostre atlete, Beatrice Meniconi e Anna Corselli, hanno ricevuto l'attenzione dei tecnici della nazionale italiana e questo ci inorgoglisce molto.

 

Avete pensato a impianti al coperto per praticare il beach volley anche nelle stagioni fredde?

Sì, ci abbiamo pensato ma fin quando non avremo raggiunto un alto numero di praticanti penso sia preferibile allungare il più possibile la stagione estiva, e investire in nuovi spazi all'aperto non solo nelle consuete località ma anche in città.

 

Alla luce di tutto quello che ha detto presidente, secondo lei qual è la forza della pallavolo regionale?

La nostra forza sono sicuramente le quasi cento società che partecipano a tutti i campionati, e danno la possibilità agli atleti di crescere come singoli e nel gruppo. La pallavolo è uno sport di squadra nel quale uno solo non emerge, ha comunque bisogno dei compagni per riuscire, c'è bisogno di collaborare. Questo vale dentro e intorno al campo, quasi fosse una squadra allargata composta dall'allenatore, i dirigenti e il pubblico. Inoltre, lo sottolineo, la pallavolo è uno sport senza barriere, dove i tifosi possono stare a stretto contatto con i giocatori. Il terzo tempo da noi c'è sempre stato con la stretta di mano tra avversari prima e dopo la partita, e poi l'abbraccio del pubblico che gioisce o soffre con i beniamini.

 

Il successo della pallavolo è testimoniato anche dall'affetto che ricevono le due nazionali, maschile e femminile…

Le Nazionali hanno sempre dimostrato una grande attenzione verso l'Umbria e il merito va dato alle società che nel tempo hanno ben seminato sul territorio. Mi rammarica un po' non poter ospitare il prossimo anno una partita ufficiale dei campionati mondiali femminili (dal 23 settembre al 12 ottobre 2014, ndr) ma sono richiesti impianti che non abbiamo. Stiamo però lavorando per provare a ospitare qualche delegazione di livello.

 

La pallavolo è davvero un'isola felice?

Vorrei restasse così. Vorrei che il tifo non superasse mai certi limiti, è raro ascoltare insulti o fischi dalle gradinate e in Umbria l'attenzione delle società è sempre di più rivolta a placare gli animi in certe situazioni, a che una partita si svolga regolarmente.

Tornando alle cose di casa nostra, crede sia possibile riavere di una squadra femminile umbra in Serie A1?

Idee in merito ce ne sono tante, servirebbe qualcuno che ci creda e abbia le carte in regola.

 

Ci credono molto invece nella pallavolo maschile, avremo due squadre nel prossimo campionato, e potevano essere tre…

L'unione delle esperienze di San Giustino e Città di Castello credo sia stata una mossa ben fatta e lungimirante, anche per sfruttare lo stesso territorio economico. I Presidenti Arveno Joan e Gino Sirci (rispettivamente Alto Tevere Città di Castello e Sir Safety Perugia, ndr) sono prima di tutto grandi appassionati e hanno messo insieme squadre che spero facciano ben figurare la nostra pallavolo. Oltre ai risultati spero possano promuovere lo sport e ridare animo al turismo sportivo che non è legato solo agli arrivi delle squadre ospiti, ma all'eco che si genera grazie all'attenzione dei media che auspico possa raggiungere tutte le città dell'Umbria.

 

Che campionato immagina per Altotevere Città di Castello e Sir Safety Perugia?

Le squadre sono ancora in preparazione e mancano alcuni elementi impegnati con le nazionali, ma ho avuto modo di osservarli nelle prime uscite e il livello è molto buono.

 

Presidente qual è il suo messaggio per gli atleti che stanno riaffollando in questi giorni le palestre per la nuova stagione?

Volersi bene in campo, perché la squadra fa la pallavolo e perché solo insieme si ottengono i risultati. La palestra è faticosa ma offre la possibilità di stare insieme in un mondo dove l'avanzamento tecnologico rischia di rendere estranei. Vorrei che i ragazzi stessero insieme gioiosamente e poi, anche il motto decoubertiano va interpretato, va bene scendere in campo per vincere ma se non succede, non è un demerito, anzi un'occasione di crescita.

Vorrei rivolgere un in bocca al lupo a tutti, ai dirigenti delle società in primis che sono la vera anima del nostro movimento, a tutti i giocatori e agli arbitri.

 

Quale invito invece per le famiglie degli atleti?

Lo sport e la pallavolo sono un investimento, sia in termini economici sia di impegno fisico per un genitore, ma bisogna continuare a credere nel benessere che reca l'attività sportiva. Oltre ai benefici per la salute, l'impegno dei ragazzi in palestra si riflette positivamente anche nel rendimento scolastico.

 

 

Chiara Scardazza – Agenzia Stampa Italia

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