(ASI) Si è aperta nello scorso fine settimana la nuova stagione della pallacanestro di vertice con l’assegnazione della Supercoppa italiana 2016, che ha visto prevalere – per la prima volta nella sua storia – l’Olimpia Milano.
La grande favorita della stagione è così riuscita al terzo tentativo ad aggiudicarsi un trofeo per lei “maledetto”, dopo che nelle ultime due precedenti edizioni la EA7 era uscita sconfitta in finale per opera rispettivamente di Sassari e di Reggio Emilia.
Nel turno di semifinale un’ottima Scandone Avellino aveva vinto all’ultimo tuffo, grazie ad una tripla allo scadere di Ragland, su Reggio Emilia per 74 a 72, confermandosi così una vera e propria “mina vagante” nei tornei ad eliminazione diretta, considerando che anche a febbraio gli irpini erano arrivati alla finalissima di Coppa Italia sgambettando squadre più attrezzate.
Nella seconda semifinale Milano aveva invece superato (109-87) nel derby lombardo una volitiva Cremona, che aveva retto per metà gara ed era crollata solo nel secondo tempo sotto i colpi dell’artiglieria milanese guidata dal croato Simon, ripetutosi poi anche in finale tanto da vincere il premio di miglior giocatore di questa edizione.
La finale un po’ a sorpresa era dunque tra la favorita Milano e la sorpresa Avellino.
L’incontro vede Milano partire a razzo (7-0 dopo due minuti), ma gli irpini non demordono e a meta primo quarto sono sul 13 pari. Trascinata da un ispiratissimo Simon, l’Olimpia allunga di nuovo (20-13 al 7’) e mantiene poi questo piccolo vantaggio fino alla prima sirena. Fin qui in evidenza il biancorosso Simon con 13 punti ed l’avellinese Obasohan con 8, mentre l’ex Milano Joe Ragland appare un po’ in ombra ben controllato dalla difesa della EA7.
Nel secondo quarto sale in cattedra per la squadra di Giorgio Armani lo statunitense Hickman, autore di 9 punti nella frazione, che inizia a scavare quel solco tra le due formazioni che si rivelerà decisivo (42-29 al 18’). A metà gara Avellino è sotto di dieci lunghezze (44-34), ma l’inerzia è ormai nelle mani dei Campioni d’Italia uscenti.
Nel terzo quarto, infatti, Milano sale sul +15 grazie alle prove balistiche degli slavi Simon, Dragić e Mačvan (54-39 al 23’) e raggiunge ben presto un vantaggio incolmabile (63-42 al 27’). Da lì in poi Avellino cede le armi e l’ultimo quarto si trasforma in una sorta di passerella per tutte e due le squadre, con l’Olimpia che raggiunge anche il +26 (88-62 al 37’) prima di chiudere agevolmente sul 90-72.
Va dunque all’Olimpia Milano il primo trofeo ufficiale della stagione 2016, con la squadra di Giorgio Armani che fa subito vedere alla concorrenza che la qualità e la profondità della sua rosa potranno essere una montagna difficile da scalare.
Un trofeo che per Milano rappresenta al contempo un ottimo viatico in funzione Eurolega, che vedrà la EA7 giocare – almeno sulla carta - finalmente da protagonista, così che in ottica europea la pallacanestro italiana possa tornare al posto che storicamente le compete.
Olimpia Milano-Scandone Avellino 90-72 (23-19, 44-34, 67-51, 90-72)
Milano: Simon 25, Hickman 15, Dragić 11, Sanders 9, Pascolo 6, Cinciarini 6, Mačvan 5, McLean 5, Kalnietis 4, Gentile 2, Fontecchio 2, Cerella. All. Repeša
Avellino: Obasohan 16, Ragland 18, Thomas 10, Randolph 10, Green 9, Leunen 6, Cusin 3, Fesenko 2, Zerini 2. All. Sacripanti
Mauro Brachelente- Agenzia Stampa Italia