(ASI) Varese. Al derby della pallacanestro italiana numero 172 si presentano due squadre cariche in cerca dei due punti che per Milano significherebbero il primato in classifica in solitudine mentre per Varese sarebbero una sana iniezione di morale misto a fiducia.
Partono meglio i padroni di casa con gli uomini di coach Repesa che sembrano ancora nel riscaldamento pre partita. Pochi minuti e Milano si mette a posto facendo valere muscoli e centimetri sotto canestro, mettendo a punto una mira del tiro da fuori che Varese non ha. Il primo quarto termina con Milano avanti di 1 (12-13). L’ambiente si infiamma al terzo minuto del secondo quarto con un match a tre tra Moretti, la terna arbitrale e Repesa. Alle sviste dei direttori di gara Moretti reagisce con veemenza ricevendo un primo richiamo con la raccomandazione di rispettare l’area tecnica. Una raccomandazione che evidentemente non vale per Repesa a spasso per il bordo campo e non solo. Morale: Moretti non tace e viene espulso uscendo dal campo non prima di un faccia a faccia con il collega milanese, pubblico avvelenato e AJ già padrona della contesa, avanti di 18 alla sirena che rimanda le squadre negli spogliatoi (22-40). Si riprende a giocare con le percentuali e il vantaggio di Milano capaci di soffocare qualsiasi tensione. Varese continua a litigare con palle e canestro con Kangur (nella foto) solitario combattente. Alla penultima sirena il risultato si ferma sul 36-61 con emozioni causate solo dagli arbitri in giornata...“da urlo”. L’ultimo quarto è inguardabile come il resto della partita ridotta ad un tiro a segno degli ospiti con in testa Jenkins e Simon ed al primo canestro in serie A del giovanissimo varesino Gianmarco De Vita, un nome che da queste parti porta bene. Ma a quel punto buona parte del pubblico di Masnago aveva già lasciato in largo anticipo il PalaWhirlpool sperando che nessuno tra gli ex di Ignis e Simmenthal fosse seduto in tribuna o davanti alla tv. Finale 64-86.
Jasmin Repesa: siamo partiti un po’ tesi facendo qualche errore di troppo in attacco ma abbiamo difeso bene restando comunque in partita segnando canestri facili con buone percentuali anche ai rimbalzi. Complimenti ai miei giocatori perché in questo momento ad organico ridotto stanno facendo un ottimo lavoro. In merito alla spiacevole discussione con Moretti non mi sento responsabile della sua espulsione. Dico solo che mi è sembrato più attento ai miei movimenti che a quelli della sua squadra.
Paolo Moretti: se la partita fosse andata in altra maniera avrei lasciato il microfono al mio assistente. Invece sono qui per chiedere scusa a tifosi, giocatori e società perché un allenatore non dovrebbe mai perdere il controllo lasciando orfana la sua squadra. Detto questo, oggi non c’è stato rispetto nei nostri confronti. La terna arbitrale mi ha chiesto di averne nei suoi confronti senza fare altrettanto nei nostri. Repesa non deve permettersi di dirmi cosa devo fare provocandomi e uscendo più volte dall’area tecnica.
Venendo alla partita è chiaro che questa squadra non è pronta per affrontare una squadra forte come Milano. Le statistiche stanno dicendo che ci manca la cilindrata per giocare con squadre come quelle che ci sono davanti in classifica. Stiamo vivendo un mese molto complicato per situazioni e infortuni. La società è vigile ma fino a quando ho questi giocatori ho il dovere di far sentire tutti utili e importanti.
OPENJOBMETIS VARESE-EA7 EMPORIO ARMANI MILANO: 64-86
(12-13, 22-40, 36-61)
Openjobmetis Varese: Davies 18, Faye 7, Wayns 10, Varanauskas, De Vita 2, Testa ne, Kangur 12, Rossi, Ferrero 3, Pietrini ne, Kuksiks 4, Galloway 8.
All.: Paolo Moretti
EA7 Emporio Armani Milano: Lafayette 5, Amato ne, Cerella 2, Macvan 13, Vecerina, Magro 8, Pecchia, Cinciarini 2, Jenkins 31, Barac 2, Simon 23.
All.: Jasmin Repesa
Arbitri: Sahin, Aronne, Borgioni
Roberto Bof- Agenzia Stampa Italia