(ASI) Roma. "Sotto un manto di stelle Roma bella m'appare"
Le note indimenticabili e la voce sublime di Lando Fiorini accompagnano una Roma "magica" in quel 25 Aprile 1984 quando la squadra campione d'Italia venne chiamata all'impresa, ribaltare il pesante 2-0 subito in Scozia dal Dundee. L'Olimpico è infuocato, sia per il caldo, sia per gli ottantamila tifosi che animano lo stadio e lo rendono anfiteatro Flavio e luogo ideale per un'impresa. Anche il dodicesimo uomo è carico, ora c'è la storia da scrivere. Un Pruzzo in stato di grazia regala il gol dell' 1-0 anticipando di testa i difensori scozzesi su corner magistralmente battuto da Conti. È l'inizio dell'apoteosi. La partita prosegue sotto un caldo asfissiante con la Roma che gioca divinamente ed il raddoppio non tarda ad arrivare. Spizzata di Maldera, stop di petto e girata imprendibile che termina in rete. Il marcatore neanche a dirlo è Roberto Pruzzo. Fine primo tempo, tutto perfetto, ma non basta. Serve un altro eroe per compiere il miracolo e nella Roma dei fenomeni la guida è Agostino Di Bartolomei e lui non è mai mancato nei momenti importanti. Il solito Pruzzo si procura un rigore, Olimpico in silenzio, poi il destro di Ago. Palla da una parte, portiere dall'altra e quel 25 Aprile 1984 si trasforma in storia. Il finale di partita è lontano, ma la Roma conserva il 3-0 e al triplice fischio l'invasione di campo è il finale perfetto di quello che sembra un romanzo. Come disse Ago: "Esistono i tifosi di calcio e poi esistono i tifosi della Roma". Sarà finale di Coppa Campioni.
Corsi e ricorsi storici...
Roma, 10 Aprile 2018.
Lo stadio Olimpico intona "Voglio solo star con te". La competizione ha cambiato nome, adesso si chiama "Champions League", il fascino è immutato. L'avversario è di un altro pianeta, il Barcellona del "marziano" Messi, che all'andata si impose 4-1. Risultato bugiardo, Roma ci crede, c'è da scrivere la storia, un'altra volta.
Ore 20:45 si parte.
In campo non c'è Pruzzo, ma Dzeko, che indossa la sua maglia e sa come fare in queste notti magiche. L'equilibrio è presto rotto. Lancio millimetrico del capitano, De Rossi, il Bomber lo prende come un invito a nozze e trafigge il portiere del Barça, 1-0, ma la serata è lunga. La Roma tiene benissimo il campo, ma le parate di Tre Stengen sembrano la visione di un incubo. Nella ripresa però come canta Venditti "questa notte è ancora nostra". Dzeko, il numero 9, proprio come Pruzzo contro il Dundee si conquista un rigore. Sul dischetto va il Capitano, De Rossi, che da bambino aveva un idolo, uno solo, Agostino Di Bartolomei, il faro, la guida, il leader, l'eroe, semplicemente il capitano. La sua mente vola attraverso la memoria tra mille emozioni. Daniele come Ago, rigore perfetto, 2-0, Roma esplode, i catalani tremano. Il finale è da antologia, Under si sostituisce a Bruno Conti e Manolas a Pruzzo. Il corner ha lo stesso effetto ed il gol è decisivo. 3-0 è il delirio!
Dzeko come Pruzzo, De Rossi come Di Bartolomei e Roma eternamente emozionante come allora.
"Sotto un manto di stelle Roma bella m'appare" e la stella giallorossa dopo 34 anni torna a scrivere la storia in Europa.
Luca Labonia-Agenzia Stampa Italia