(ASI) La Juventus era attesa da un impegno fondamentale ai fini della qualificazione martedì sera allo “Juventus Stadium”, a Torino infatti era di scena il Chelsea campione d’ Europa per una sfida nella quale i bianconeri erano pressoché obbligati a vincere, per scavalcare gli inglesi stessi nella classifica del girone.
I bianconeri ritrovano Pirlo e Vucinic rispetto al match di sabato contro la Lazio, al fianco del montenegrino Quagliarella viene preferito a Giovinco, per il resto il solito undici con Vidal e Marchisio in mediana, oltre ad Asamoah e Liechtsteiner sugli esterni. La Juve parte fortissimo, denotando subito grande intensità nella manovra e applicando un pressing asfissiante fin dalla trequarti dei blues; la prima occasione arriva dopo 5 minuti quando un cross di Asamoah dalla sinistra trova la deviazone ravvicinata di Liechtsteiner, con un miracoloso Cech che devia sul palo. Ma la Juventus insiste, palesando il chiaro intento di portare a casa i 3 punti e complice lo schieramento privo di punte degli avversari (davanti Hazard, Mata ed Oscar, nessuno dei quali è un attaccante di ruolo) schiaccia il Chelsea sulla propria trequarti. Alla mezz’ora su un tiro sporco di Pirlo da 30 metri, Quagliarella dà un saggio del suo opportunismo e di puro istinto apre il piattone sinistro deviando la conclusione, con la palla che si insacca alle spalle di Cech colto in controtempo: 1-0. Il Chelsea accenna una reazione, ma la difesa bianconera è solida ed ordinata e concede poco o nulla all’ avversario da lì alla chiusura di prima frazione. Nella ripresa ci si attende un calo fisiologico dei bianconeri, dopo un primo tempo a 1000, invece accade l’ opposto, il Chelsea sembra non averne più e i bianconeri mantengono altrettanta intensità, dando vita ad una manovra sempre più avvolgente e prendendo sempre più campo. Il 2-0 è una conseguenza inevitabile ed arriva al 61’, col solito Asamoah che affonda sulla fascia sinistra e appoggia dietro per l’ accorrente Vidal, che conclude di prima intenzione e complice la deviazione di Cahill trafigge Cech per la seconda volta. A quel punto Di Matteo le prova tutte, inserendo dapprima Moses (attaccante nigeriano), poi Torres nel tentativo di raddrizzare il match, ma il Chelsea concede inevitabilmente spazi ai contropiedi della Juve, con Giovinco (entrato nella ripresa), che a tu per tu col portiere avversario in campo aperto, lo beffa con un rasoterra da 30 metri sotto le gambe. Finisce 3-0 con la Juventus che sale a quota 9 e alla quale basta un pareggio in casa dello Shakhtar per essere matematicamente qualificata agli ottavi. Da segnalare che nel postpartita è stato ufficializzato l’ esonero di Roberto Di Matteo, al suo posto Rafa Benitez. Lo Shakhtar come da pronostico si è agevolmente imposto sul campo del Nordsjelland; sono stati i danesi però a trovare il vantaggio grazie alla rete di Nordstrand. Il pareggio degli ucraini arriva sugli sviluppi di una situazione controversa, con l’ arbitro che scodella il pallone e gli ucraini che anziché rendere il pallone ai danesi che l’ avevano intenzionalmente messo fuori in precedenza, vanno a segno con Luiz Adriano tra mille polemiche. I padroni di casa però reagiscono e alla mezz’ ora trovano il nuovo vantaggio con Lorentzen. In chiusura di tempo però Willian trova il 2-2. Nella ripresa sarà solo Shakhtar, gli ucraini porteranno a casa un roboante 5-2 in virtù delle reti ancora di Luiz Adriano (tripletta finale) e Willian. Il Barcellona chiude la pratica qualificazione sul campo dello Spartack Mosca, imponendosi 3-0 in virtù delle reti di Daniel Alves, autore di uno splendido diagonale rasoterra dal limite e di Messi (doppietta). Nello stesso girone il Benfica batte non senza fatica il Celtic, reduce dalla vittoria contro il Barça nel giorno del suo venticinquesimo anniversario. I lusitani trovano il vanatggio dopo pochi minuti grazie a John, ma i scozzesi allenati da Lennon non demordono e col solito Samaras, che inzucca di testa sugli sviluppi di un corner, trovano il pari. Il Benfica però non ci sta e nella ripresa spinge con veemenza, finchè al 72’ trova il nuovo vantaggio con Garay. Contro il Manchester United già matematicamente primo nel girone, il Galatasaray trova una vittoria fondamentale sfruttando anche le scarse motivazioni dei red devils; l’ autore del gol partita è Burak Ylmaz, che di testa su traversone dalla destra insacca regalando ai suoi il definitivo 1-0. Il Cluj si conferma la vera e propria outsider del proprio girone, nonché una delle principali rivelazioni dell’ intera competizione, battendo 3-1 il Braga sul proprio campo, mattatore della serata è stato Rui Pedro, autore della tripletta che ha steso i portoghesi. Pareggio con gol tra Valencia e Bayern Monaco, coi spagnoli che nella ripresa trovano il provvisorio vantaggio al 74’ con Feghouli, ma i bavaresi nonostante fossero già qualificati non demordono e nel finale pareggiano i conti con Thomas Muller. Nello stesso girone Il Lille batte 2-0 il Bate Borisov in Bielorussia (vittoria inutile per i francesi). Il Milan supera l’ esame Anderlecht, centrando una vittoria che gli consente di accedere alla fase ad eliminazione diretta e restituisce motivazione ai rossoneri per il proseguo di una stagione travagliata. A Bruxelles Allegri ripropone lo stesso undici schierato a Napoli, con Nocerino a centrocampo e senza una punta di ruolo con El Sharaawi, Boateng e Bojan davanti. I rossoneri in avvio provano ad impostare la manovra, creando però un possesso palla piuttosto macchinoso e sterile, senza mai trovare sbocchi offensivi, l’ Anderlecht dal canto suo si mostra piuttosto attendista ed il mach si trascina all’ intervallo senza particolari emozioni. Nella ripresa i ritmi si alzano notevolmente, il Milan rientra in campo con un piglio diverso e fin da subito comincia a tessere trame offensive concrete, tanto che al 2’ trova il vantaggio col solito meraviglioso El Sharaawi, che col sinistro addomestica un traversone da sinistra disorientando il difensore e col destro la piazza con una classe da campione. Col vantaggio in tasca il Milan gioca più sciolto, concedendo poco o nulla alle offensive avversarie grazie anche ad un super Yepes, al 70’ arriva la chiave di volta del match: El Sharaawi lanciato in campo aperto si lancia verso la porta avversaria e Nuitynck lo stende, guadagnandosi l’ espulsione diretta. Sugli sviluppi della punizione Mexes, al limite dell’ area controlla la palla col petto e al volo esegue una strepitosa “cilena” che si infila al sette del palo opposto: un’ autentica meraviglia. Col Milan sul 2-0 e sopra di un uomo il più sembra fatto, ma gli uomini di Allegri anziché gestire la partita, subiscono la reazione d’ orgoglio dei padroni di casa che al minuto 78 accorciano le distanze con De Sutter. A tempo scaduto però il Milan chiude la pratica con un contropiede perfettamente condotto da El Sharaawi che serve al centro per Pato (entrato in corso d’ opera al osto di Bojan) che non può esimersi al segnare il gol del definitivo 3-1. Milan qualificato anche grazie al pareggio di San Pietroburgo tra lo Zenit di Spalletti e il Malaga già qualificato. Gli spagnoli si portano sul 2-0 nel primo tempo in virtù delle reti di Buonanotte prima e Seba poi, nella ripresa i russi reagiscono e raggiungono il pari (Danny e Faizulyn) senza riuscire però a completare la rimonta. Il Manchester City di Roberto Mancini è definitivamente fuori dagli ottavi alla luce del pareggio di ieri col Real di Mourinho. Le merengues si sono portati in vantaggio dopo pochi minuti grazie a Benzema, che corregge in rete un traversone da destra, nella ripresa il City reagisce trovando il pareggio al 78’ con Sergio Aguero su rigore, ma nonostante l’ arrembaggio finale non riesce a trovare il gol vittoria. Nello stesso girone ennesima meravigliosa prestazione del Borussia Dortmund di Jurgen Klopp, che travolge 4-1 l’ Ajax ad Amsterdam, portandosi a quota 11 punti, 3 in più dei madrileni. I tedeschi al termine della prima frazione erano già sul 3-0, grazie alle reti di Marco Reuss (perfetto inserimento e tunnel al portiere), Gotze e Lewandosky. Nella ripresa ancora Lewandosky segna il 4-0, per i lanceri il gol della bandiera porta la firma di Hoesen. Il Paris Saint Germain di Carlo Ancelotti sbanca Kyev, reholando 2-0 la Dyanamo padrona di casa, le reti dei francesi portano la firma del “Pocho” Lavezzi (finalmente decisivo), che nel primo tempo beffa Koval con un delizioso pallonetto e nella ripresa raddoppia chiudendo i conti. L’ altra qualificata del girone del Paris è il Porto che con un secco 3-0 travolge in casa la Dinamo Zagabria; per i portoghesi a segno Lucho Gozalez, Joao Moutinho e Varela. L’ Arsenal conquista una vittoria importantissima ai fini della qualificazione, battendo 2-0 i campioni di Francia del Montpellier; di Lukas Podolsky la doppietta decisiva, bellissimo il secondo gol, col tedesco che dopo un triangolo con Giroud, scarica di sinistro al volo sotto la traversa. Nell’ altra partita del girone lo Schalke 04 piega l’ Olympiacos grazie alla rete di Fuchs al 77’.