(ASI) Perugia. La serie C arriva con l’epilogo più beffardo, i calci di rigore. E gli errori decisivi sono di Buonaiuto e Iemmello, proprio lui che ne aveva segnati tanti in campionato. Due tiri poco convinti, che hanno permesso al portiere abruzzese Fiorillo di intervenire.
Prima, 120’ di sofferenza, col Pescara che ha fatto girare meglio palla, ha tenuto il bandolo, ha tirato più in porta. Ma il Perugia ha eretto la sua muraglia difensiva e ha retto bene, colpendo e rovesciando il risultato già nel primo tempo con due gol di Kouan e Melchiorri, entrambi su sviluppi da calcio d’angolo. Le sostituzioni di Oddo non hanno dato il contributo sperato e per tutta la partita il Perugia non è riuscito quasi mai a ripartire. Le verticalizzazioni sono venute con giocate individuali e lanci lunghi, troppo poco per sperare nel 3-1 che avrebbe salvato i grifoni. La partita è stata combattuta, giocata meglio dagli abruzzesi, ma il Perugia ha messo in campo il cuore e il fisico, come forse non mai in questo campionato. I rigori sono stati il suggello di una stagione piena di errori, di tutti i tipi. Ora cominceranno i processi, con un futuro del Perugia tutto da inventare, a partire dalle intenzioni di Santopadre. Intanto, dopo sei anni, incredibilmente è serie C, con i tifosi che, fuori dallo stadio, nel dopo partita, hanno già fatto capire che non l’accettano. Per come è venuta e per l’atteggiamento di tanti grifoni durante la stagione, ancor più che per la categoria in sé, che comunque è un inferno.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia