(ASI) Quanto sia importante la mentalità lo ha dimostrato oggi il Perugia di Cosmi, nel giorno in cui la Perugia sportiva ricorda Luciano Gaucci, uno che dai suoi giocatori e allenatori pretendeva anzitutto uno spirito agonistico indomito. I biancorossi oggi, contro un avversario organizzato, determinato e con alcuni elementi davvero di qualità, hanno retto mentalmente per quasi tutti i novantotto minuti, eccezion fatta per i dieci dopo l’1-0.
Tra il 23’ e il 35’ del primo tempo, infatti, la squadra si è fatta infilare più volte dalla qualità degli stabiesi, bravi a pareggiare con Canotto e vicinissimi al raddoppio prima con lo stesso giocatore su azione di ripartenza fotocopia di quella dell’1-1, poi con un tiro da fuori di Vitiello che ha chiamato Vicario ad un intervento impegnativo. Prima e dopo, il Perugia ha difeso bene (Angella sugli scudi) pressando alto per larghi tratti; creato tanto e trasformato, in proporzione, troppo poco, oltre i due rigori del cecchino Iemmello. Re Pietro oggi si è preso il vezzo di divorare nella ripresa quattro occasioni più uniche che rare, a tu per tu con l’ex Provedel. Due ribattute del portiere (50’ e 69’) un cucchiaio sul palo (89’) una conclusione sbagliata da metà campo a porta vuota sull’uscita del portiere stabiese (90+6’) costituiscono la parte negativa della prestazione del centravanti. Ma nel complesso il Perugia ha commesso meno errori del solito, ed è stato comunque bravo a rimenare sempre in partita, a crederci con personalità, lucidità e continuità. Nel primo tempo qualche rischio in più è derivato dalla propensione del Grifo ad andare a prendere l’avversario nella sua metà campo, esponendosi ad essere infilato in alcune circostanze. La ripresa è stata un piccolo capolavoro, con la squadra più attenta dietro, gli esterni un po’ più dedicati alla fase difensiva ed una capacità micidiale di ripartire in contropiede con i tanti piedi buoni dei propri giocatori. Le sostituzioni hanno aumentato il tasso tecnico e quello di esperienza degli uomini di Cosmi. Carraro ha tardato a carburare, ma alla distanza ha presidiato bene la sua fascia di competenza, dando un equilibrio e garanzie ben maggiori di un Konate francamente insufficiente. Rajkovic ha rinforzato il centro della difesa, dove già Angella, Gyomber e Rosi avevano tenuto botta rischiando poco o niente. Melchiorri ha ancora dimostrato quanto possa fare la differenza un giocatore con le sue qualità e la sua generosità: di lui si ricorda una capacità di stare nelle azioni al momento giusto e al posto giusto, oltre che un assist al bacio per Mazzocchi ed il pallone offerto a Iemmello e da questi stampato sul palo, due giocate tecnicamente da manuale che avrebbero potuto chiudere in anticipo la partita. Tutti sopra la sufficienza quelli di metà campo, a parte quanto detto di Konate. La prova di autorità fornita al Menti assume maggior rilievo se si considera il valore dell’avversario e le difficoltà di un campo tradizionalmente caldo. I tre punti rimettono il Perugia nel plotone più avanzato delle inseguitrici del Benevento. Il più resta, però, ancora da fare, in termini di mantenimento della concentrazione per i prossimi appuntamenti, a partire dall’incontro interno col lo Spezia. Le parole chiave erano e rimangono mentalità vincente, piedi a terra, lucidità e continuità. Tutte cose che appartengono più alla sfera mentale che a quella tecnica. Ma Cosmi sa che, ancora, quello è il terreno su cui deve insistere.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia