(ASI) Confronto a tutto tondo con il patron del Grifo sul passato e sul presente della squadra fra le più prestigiose e gloriose del campionato italiano di calcio.
Santopadre, "Breda la scelta giusta, rifatta la preparazione atletica. Ai tifosi dico: torniamo a festeggiare insieme sotto la curva!"
Il derby. Risultato buono, prestazione un passo indietro.
Presidente, che derby è stato? Come valuta il risultato e come la prestazione?
"La soddisfazione per il risultato è doppia perché, arrivati al 92', pensavamo di aver perso, e in questo senso il pari può essere visto come una mezza vittoria. Il bicchiere è perciò mezzo pieno, anche se, valutando la partita, abbiamo fatto un passo indietro rispetto alla prestazione col Carpi. Però i derby, specie in trasferta, sono partite difficili. La partita era iniziata bene, poi nel primo tempo sono venuti fuori i soliti fantasmi. Ma nella ripresa abbiamo preso in mano il gioco e creato diverse occasioni, anche prima del rigore che, voglio sottolinearlo, era netto, e anzi ci stava pure l'espulsione del difensore della Ternana. L'avevamo preparata in modo diverso, non ci ha aiutato il meteo, ma alla fine dobbiamo essere contenti tutti, è stato un derby combattuto su un terreno difficile. Ora pensiamo alla prossima partita, perché il derby può avere risvolti importanti in prospettiva se vinciamo con l'Ascoli."
Breda la scelta giusta
Il Perugia di Breda ha trovato una certa continuità di risultati, ma il gioco non esprime ancora, se non a sprazzi, le potenzialità che vengono accreditate all'organico. Questa prima fase del lavoro del neo-tecnico secondo lei ha confermato le ragioni per cui scelse e presentò Breda come la miglior soluzione per il dopo Giunti?
"Si, siamo convinti di aver fatto la scelta giusta. Breda ci ha portato equilibrio, serenità e una capacità di comunicare con i media che è un fattore importante in una società professionistica. Breda anche l'altroieri a Terni aveva preparato bene la partita e intendeva confermare in larga misura la formazione che aveva battuto il Carpi. Poi ci sono stati i malanni di Monaco e Pajac e ha dovuto schierare Del Prete che era fermo da due mesi. Quindi il mister si è trovato spiazzato ed è stato costretto a recuperare in corsa."
Una crisi senza spiegazioni....e in ritiro rifatta la preparazione atletica.
Presidente, ma una spiegazione logica di quello che è successo dopo l'ottimo inizio stagione davvero non l'avete trovata?
"Certo che non ci siamo riusciti, altrimenti avremmo trovato la soluzione. Chi conosce il calcio sa che queste situazioni possono accadere e che uscirne non è facile e richiede tempo. Noi siamo andati in ritiro non solo e non tanto per isolarci dai social, come qualcuno ha pure commentato ironicamente, ma anche e soprattutto per rifare la preparazione atletica."
Il rapporto con i tifosi.
Gli ultimi risultati e la ritrovata tranquillità di certo possono aiutare a recuperare il rapporto tra tifosi e squadra, ultimamente logorato. Cosa intendete fare a questo fine?
"Siamo i primi ad essere dispiaciuti delle recenti incrinature di rapporti tra squadra e tifoseria organizzata. Anche per aiutare il processo di rilancio della squadra, auspico di cuore una ripresa immediata dei rapporti e spero che fin dalla partita con l'Ascoli i giocatori possano andare sotto la curva a festeggiare. In quel mese maledetto abbiamo sbagliato tutti, io per primo, ma se non voltiamo pagina significherebbe farci male da soli. Noi per ricostruire il rapporto possiamo solo metterci il massimo impegno in campo, combattere fino all'ultimo minuto come ieri a Terni, cercare di vincere qualche partita, insomma avere l'atteggiamento giusto. I tifosi devono essere bravi a capire le situazioni."
Il mercato e le prospettive della stagione.
Presidente, il mercato di gennaio sarà fatto puntando alla salvezza o pensando ad obiettivi più alti? E visto che Breda parla spesso di "equilibrio", si interverrà modificando le caratteristiche strutturali di una squadra pensata e costruita per giocare, creare e attaccare?
"Non voglio parlare di mercato, è l'ultimo dei problemi a cui sto pensando, adesso dobbiamo solo rimettere in carreggiata la situazione."
Santopadre, il Consiglio della Lega di B e il calcio italiano.
Presidente, Lei è stato appena eletto nel Consiglio della Lega di Serie B. Il calcio italiano è ai minimi storici quanto a risultati e credibilità. Quali sono a suo giudizio i punti che le istituzioni del calcio devono affrontare per riportare il calcio nazionale ai livelli che merita, viste le enormi potenzialità della base? E come in particolare la Lega di B può contribuire alla rinascita?
"Anzitutto come Lega abbiamo cercato di dare un segnale importante, quello di mettere al centro del progetto i veri proprietari delle società, non gli amministratori delegati o i direttori generali. Nel Consiglio di Lega ci sono cinque presidenti di società che sono quelli che, specie in momenti difficili, ci mettono soldi, passione, tempo e dedizione. Quelli che ogni giorno vivono le società di calcio come proprie creature. È un grande segnale e punto di partenza, poi ci sarà tutto il resto del lavoro da fare."
L'esonero di Bucchi e i consigli inascoltati di Santopadre.
Oggi Bucchi è stato esonerato dal Sassuolo. Fu Lei a dare a Christian l'opportunità di entrare nel grande calcio da allenatore. Ora, aldilà dell'esonero, non pensa che Bucchi avrebbe fatto meglio a restare a Perugia per tentare di salire in A e consolidare la sua esperienza, prima di affrontare la massima serie?
"Ovviamente l'esonero di Christian, come anche quello di Giunti, non è mai solo colpa dell'allenatore. A suo tempo parlai a Cristian e lo invitai a proseguire il progetto con noi per dare insieme la scalata alla serie A. A questo punto, anche considerata l'amicizia che ci lega, il rammarico è doppio: per non aver potuto continuare il lavoro con Christian, su cui avevamo puntato, e perché questa rinuncia si è rivelata inutile per lui, visti gli esiti di Sassuolo."
Daniele Orlandi - per Giornale A.S.I. TifoGrifo.com