Anche l’antivigilia della ripresa del campionato è stata dedicata alle presentazioni. Dopo Brignoli e Terrani questo pomeriggio è stato il turno di Nicolò Fazzi e dell’ultimo arrivato in ordine di tempo, vale a dire il bomber proveniente, via Inter, dalla Lucchese, che ha siglato stamattina l’accordo con la società di Pian di Massiano. Almeno per ora è stata scongiurata, almeno sul piano numerico, l’emergenza per quanto concerne il reparto offensivo in vista di lunedì prossimo, quando al Curi arriverà il Cesena.

La conferenza è stata aperta dal jolly toscano, che si è detto “orgoglioso e felice di essere tornato in una piazza che ho conosciuto due anni fa. Spero di ripetere il contributo di allora. Ho avuto la fortuna di diventare un giocatore duttile, ma quest’anno spero di confermarmi un ruolo che sento più congeniale per la mia crescita. Mi metto però a disposizione di mister e società per poter fare sia il terzino, che la mezzala che l’esterno”. La preferenza è però chiara: “Vorrei perfezionarmi più da terzino”. Molte le novità che l’ex giocatore di Fiorentina e Crotone troverà rispetto alla prima esperienza a Perugia: “Rispetto a due anni fa sono rimasti tre o quattro giocatori, ma ne conoscevo diversi che mi hanno accolto benissimo. Bucchi? Non lo conoscevo, ma me ne hanno parlato davvero bene”. La concentrazione, al di là dei possibili obbiettivi finali, è rivolta al Cesena: “Sarà una partita speciale, che si gioca di lunedì sera, dopo la sosta. Dobbiamo lavorare tanto, ma ci sono le possibilità di fare un gran finale di stagione. Camplone? Mi farà piacere rivederlo in quanto mi ha fatto debuttare nel calcio professionistico. Gli affetti però li lasciamo da parte, stiamo preparando la partita e lunedì si gioca”. Fazzi ha poi spiegato qual’è stata la ricetta per poter far bene: “A Crotone ho vissuto una promozione straordinaria, anche se alcuni problemi fisici mi hanno condizionato per tutta la stagione. Per fare un buon lavoro sarà importante saper soffrire e sacrificarsi”. L’Atalanta è ancora lontana: “Come ha detto il direttore ieri se voglio arrivare ad alti livelli dovrò fare bene qui per i prossimi 18 mesi. Ho scelto di tornare perchè questo è un ambiente che conoscevo e che può dare davvero tanto”. Grande felicità anche per Forte, arrivato dalla Lucchese. Anche lui però non si scompone: “Aspettavo da quattro anni questa opportunità. Arrivo qui con tanta umiltà e voglia di far bene, oltre che di lavorare. La ricetta per riconfermarmi in serie B è quella di dimostrare durante la settimana, con l’impegno quotidiano, quello che posso dare. Sono qui in punta di piedi per mettermi a disposizione e cercherò di ritagliarmi uno spazio per dare una mano anche qui alla squadra”. Il centravanti potrebbe anche giocare titolare: “Pressione? Se sono qui è perchè sono pronto fisicamente e mentalmente. Sono orgoglioso di essere arrivato in una piazza importante come questa e di poter dimostrare sul campo il mio valore. Ma ripeto, sono a disposizione del mister e arrivo qui con tutte le motivazioni del caso”. Ma perchè da quattro anni il buon Francesco aspettava la B? “Sono uscito dal settore giovanile dell’Inter e poi ho vissuto una crescita step by step. Il calcio ha i suoi tempi, sia in campo che fuori. Credo di aver rispettato i tempi mettendomi a disposizione come detto di squadra e allenatore”. Spazio per una sorta di auto descrizione sul piano tecnico: “Sono un centravanti che vive dentro l’area ed il gol è molto importante ma questo non vuol dire che non debba dare una mano. Ho il dovere di capire cosa serve alla squadra, ma le mie caratteristiche sono quelle di attaccare la profondità e la porta. Modulo ideale? Il 4-3-3 può essere molto importante, non solo per la fase offensiva ma anche per aprire gli spazi”. In biancorosso Forte ritroverà Terrani: “Lo conosco dagli anni interisti e ho condiviso esperienze importanti con lui a Lucca. C’è intesa, ma chiaramente ci sono giocatori importanti. Sarà un piacere rivederlo”. Il neo centravanti del Grifo viene da un periodo positivo, contrassegnato dal rinnovo di contratto con l’Inter, ma non tutto in passato è andato per il verso giusto: “Probabilmente due anni fa potevo e dovevo fare qualcosa in più anche se è vero che le annate non sempre vanno come si vuole. Ho pensato a lavorare e migliorarmi settimana dopo settimana ed ecco che i risultati si sono visti quest’anno. Ho cercato di migliorare sotto l’aspetto della fame e della cattiveria sotto porta e spero di proseguire su questa strada, anche se quanto fatto fino ad ora non basterà. L’Inter? Sono contento di averli fatti ricredere e di far capire loro che potevo anche giocare in serie B”. Due i modelli: “Kalinic e Bacca, a cui cerco di rubare più segreti possibili”. I due giocatori sono quindi accomunati da due virtù: umiltà e voglia di fare. Basteranno? Soltanto il campo parlerà. In modo insindacabile.

Enrico Fanelli - Agenzia Stampa Italia

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