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Buffon: 10.

Stagione impeccabile con solo 16 goal subiti su 35 partite. Un errore madornale contro il Lecce, mette la Juve la paura di perdere lo scudetto. Chissà se fosse stato presente nella finale di Coppa Italia ci sarebbe stata un’altra storia. E’ sempre il numero 1 al mondo.

 

Storari: 6.

Il suo lo fa sempre anche se quando è stato presente la Juve ha preso quasi sempre goal. Da rivedere la sua partita in finale contro il Napoli. Resta comunque un ottimo secondo e un buon portiere.

Manninger: s.v.

A causa dell’infortunio di Chiellini non è potuto scendere in campo nemmeno un minuto. Peccato per lui.

Barzagli: 9.

Baluardo fondamentale della difesa. La sua strepitosa stagione è stata coronata dall’ultimo goal in campionato su rigore.

Bonucci: 7.

Da punto debole, autore di alcuni svarioni come quelli contro il Milan a San Siro o contro il Chievo, cresce nel finale diventando primo uomo di regia. Autore di due goal importantissimi contro Fiorentina e Palermo, con quello attribuito poi a Vucinic contro il Napoli.

Chiellini: 8.

Bene come terzino e come centrale nella difesa a tre. Ormai uno dei veterani e uomo simbolo della Juve. Due goal importanti il vantaggio contro il Catania e il sofferto pareggio contro la Roma.

Lichsteiner: 8.

Girone di andata straordinario autore del primo goal e del penultimo goal del girone di andata (contro Parma e Atalanta). Non si contano le incursioni e gli assist. Cala un po’ nel finale, ma rimane un acquisto azzeccatissimo dello scorso calcio mercato.

De Ceglie: 7.

Sempre snobbato precedentemente, Conte gli trova la sua dimensione nel 3-5-2, divenendo uomo sempre più importante. Ha segnato un goal contro il Chievo. E’ destinato a valorizzarsi.

Caceres: 7.

Colpo di gennaio, in ballottaggio fino alla fine con Guarin, ma è stato importante per dare respiro a Lichsteiner, sia per sostituire all’occorenza i centrali. E’ cresciuto molto dalla sua prima esperienza con la Juve di Ferrara e Zaccheroni. E’ stato fondamentale con la sua doppietta al Milan per arrivare alla finale di Coppa Italia e soprattutto è stato decisivo il suo goal contro l’Inter in campionato.

Estigarribia: 6.

Usato poco, devastante certe volte, un po’ lezioso altre. Deve maturare, ma il suo impatto è decisamente buono con il campionato italiano considerando la giovane età. E’ stato colui che ha dato la speranza con il suo goal al Napoli che la sconfitta imminente al San Paolo poteva essere evitata.

Pirlo: 10.

Il faro del centrocampo. L’acquisto svolta. Allegri e Galliani si morderanno i gomiti, perché se non fosse arrivato a Torino, la Juve non avrebbe mai vinto lo scudetto. Forse dovrebbe migliorare ai rigori: due su due sbagliati (uno però in goal su ribattuta), ma sono solo quisquiglie perché è un patrimonio del calcio.

Marchisio: 9.

E’ esploso, con dieci goal in stagione, ha dato prova di classe, forza, continuità e soprattutto di essere un uomo Juve. La fascia da capitano è sempre più vicina.

Vidal: 9.

Colpo incredibile di mercato. Una diga e un incursore pericolosissimo con sette goal all’attivo. Il braccio armato di Pirlo e uno dei migliori al mondo. Preso solo a 9 milioni di euro.

Giaccherini: 7.

Sempre attento, duttile. Uomo preziosissimo, autore di assist e di un goal in campionato contro il Novara e due in Coppa Italia (Bologna e Roma). E’ stato premiato con la giusta chiamata di Prandelli.

Marrone: 7.

Tre partite, ma sempre decisivo con un gran goal e un pregevole assist. Giovanissimo, si preannuncia il futuro della Juve.

Padoin: 6.

E’ stato l’ultimo ad aggregarsi al gruppo. Non fece scalpore il suo acquisto a gennaio e si volevano altri nomi, ma il suo l’ha sempre fatto, con addirittura un goal alla Fiorentina.

Elia: s.v.

L’unico scontento. Nelle sue quattro presenze si è visto a sprazzi. Molto confuso, ma non in grado di essere valutato.

Krasic: 6.

Era il punto di forza dell’anno scorso, un asteroide in questa Juve. Mai negli schemi di Conte, ha passato l’intero girone di ritorno in tribuna, gli diamo la sufficienza solo per aver salvato la Juve da una sconfitta al Massimino alla quarta di campionato, ma quello di quest’anno non è il vero Krasic.

Pepe: 8.

Sei goal pesantissimi, tra cui i due alla Lazio e il pareggio a Napoli. Da brutto anattrocolo a cigno, ha letteralmente spedito in panchina Krasic, nella brutta finale di Roma è l’unico ad aver brillato. Un altro colpo di Conte.

Vucinic: 8.

Prima svogliato, poi fuoriclasse. Dopo i fischi di metà stagione, si è svegliato confezionando goal e assist. E’ un fuoriclasse e l’ha dimostrato, mettendo in secondo piano la sua discontinuità, dimostrandosi più delizia che croce.

Matri: 7.

Ottimo girone di andata, poi dopo il provvidenziale pareggio a San Siro è svanito e non ha segnato più un goal in tre mesi. Poteva fare meglio in quel periodo, ma i suoi dieci goal lo hanno comunque reso goleador dei marcatori bianconeri.

Quagliarella: 7.

Si è ripreso dal bruttissimo infortunio e verso la fine ha segnato goal importanti seppur pochi (4) ed è tornato ai suoi livelli.

Borriello: 7.

Arrivato fuori forma, si è sacrificato e ha trovato il goal e la condizione nell’ultimo tratto di campionato, dando il suo personale contributo a questo scudetto. Probabilmente non sarà confermato, ma ha saputo ribaltare i fischi iniziali dei tifosi in applausi.

Del Piero: 10 e lode.

Usato con il contagocce, ma sempre decisivo in campo e soprattutto fuori. Goal pesanti a Inter, Lazio e anche Milan e Roma. Il suo goal all’Atalanta è stato uno dei momenti più emozionanti della stagione, peccato solo che non ha regalato alla Juve la Coppa Italia, lo scudetto di quest’anno è suo. Un campione, un fuoriclasse, una leggenda. Il nostro capitano.

Conte: 10.

Ha fatto un miracolo e la sua Juve ha superato in campionato tutte quelle del passato, confermandosi imbattibile, pur se non essendo la più forte. Peccato per la Coppa Italia, ma ora si deve pensare al futuro e dovrà rendere grande di nuovo la Juve in Europa: questa sarà la grande impresa.

 

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