(ASI) Vittoria un po’ faticata quella di Lecce, forse appesantita dai Panettoni o ancora sotto l’effetto del caldo di Dubai, ciò nonostante la Juve va di pari passo con il Milan vincente a Bergamo.
Ma al di fuori del campo quello che più anima i tifosi è il mercato e nella sfida di Lecce i destini dei tre attaccanti si è incrociato. Partito Quagliarella dall’inizio, deve uscire dopo venti minuti per un colpo allo zigomo, continua la maledizione del napoletano alla prima dopo le feste: ricordiamo il crac del ginocchio e che segnò in negativo la scorsa stagione bianconera. Come allora per rimpiazzare Quagliarella, la Juve puntò su Matri preso a gennaio e infatti proprio l’ex Cagliari ha risolto la partita, avventandosi come un falco su una palla non trattenuta dall’ex Perugia Benassi, che ha respinto una sciabolata di Vucinic. Matri ha mandato dunque un chiaro segnale a Conte, ai tifosi e al nuovo arrivato Borriello, accolto con uno striscione indecoroso (“Borriello mercenario senza onore e dignità”). Il nuovo attaccante ex Milan e Roma si è messo già al lavoro per conquistare i tifosi scettici, per aiutare la Juve e giocarsi una maglia da titolare e una azzurra proprio con Quagliarella e Matri.
Sempre di mercato si fa riferimento alla Roma, dove in pole position c’è lo scontento Pizarro, che sarebbe l’ideale vice Pirlo, più difficile arrivare al tanto desiderato da Conte, Guarin del Porto, che costa 11 milioni; soluzioni alternative ma meno appetibili per la piazza sono Palombo, ex pallino di Marotta e Matuzalem. Il nome del centrocampo è connesso alla difesa perché c’è in prima fila l’ex Caceres per l’ultimo posto da extracomunitario, se saltasse allora ci sarebbe spazio per Guarin come extracomunitario e si virerebbe in difesa su Bocchetti.
Un altro grande lavoro per Marotta è sul fronte cessioni, dove Toni pare, nonostante sirene americane avvicinarsi al Bologna, dove è andrà Sorensen; Pazienza richiestissimo da Udinese, Genoa, Palermo, pare sia stato fermato da Conte e così da valutare la posizione di De Ceglie. Grosso è stato richiesto dal Lecce, del mister Cosmi che lo lanciò ai tempi del grande Perugia. I problemi sono sempre Iaquinta, che se ne vuole andare solo a titolo definitivo e del “signor No”, Amauri, che vorrebbe la Roma, seppur questa non sia convinta e che fa storie di ingaggio sulla favorita Fiorentina. Tutta da valutare la posizione di Krasic, che potrebbe essere la base per un sogno di nome Bale o Higuain, ma sognare è sempre lecito…