(ASI) Roma - Nel posticipo della 36esima giornata di Serie A, la Roma batte in rimonta la Juventus con il punteggio di 3-1, rimanda di almeno un’altra settimana la festa scudetto bianconera e si riprende il secondo posto in graduatoria, portandosi nuovamente a +1 sul Napoli di Sarri.
Di fronte agli oltre 50mila dell’Olimpico, la squadra di Spalletti ha avuto la meglio su quella di Allegri grazie ad una partita gagliarda, in cui i giallorossi hanno messo in campo la giusta intensità portando a casa tre punti che, a conti fatti, risultano meritati. Eppure l’inizio di gara aveva fatto presagire ad un esito diverso; giunta a Roma con due risultati su tre a disposizione per laurearsi matematicamente campione d’Italia, la Juventus ha avuto il giusto approccio alla sfida, passando in vantaggio grazie ad una rete di Lemina e dando la sensazione di poter gestire senza grosse difficoltà una gara indirizzatasi subito sui binari giusti.
La compagine bianconera non ha però fatto i conti con la grande voglia di rivalsa della Roma:
animata dall’intento di rimandare i festeggiamenti degli avversari e di riprendersi la seconda posizione in classifica, la squadra capitolina ha avuto il merito di non disunirsi dopo lo svantaggio iniziale e, chiusa la prima frazione in parità grazie al gol di De Rossi, si è resa protagonista di un gran secondo tempo in cui ha superato le resistenze bianconere grazie alle splendide reti di El Shaarawy e Nainggolan.
Costretto a fare i conti con le pesanti assenze di Strootman squalificato e di Dzeko infortunato, Spalletti recupera in extremis Nainggolan e Perotti (usciti malconci dall’ultima sfida contro il Milan) e decide di riproporre l’ormai consueto 4-2-3-1, con l’esterno ex Genoa schierato come falso nueve al posto dell’ariete bosniaco e supportato alle spalle dal trio offensivo composto da Salah, Nainggolan e El Shaarawy.
Con più di un pensiero rivolto ai prossimi delicati appuntamenti (finale di Coppa Italia e di Champions), Max Allegri decide di applicare un robusto turnover, tenendo inizialmente in panchina calciatori del calibro di Dybala, Chiellini, Alex Sandro e Dani Alves. Nell’inedito 4-3-3 del tecnico toscano, dunque, spazio a Lichesteiner e Asamoah sulle corsie esterne, mentre a centrocampo fiducia a Lemina e Sturaro nel ruolo di mezzali a supportare il tridente d’attacco composto da Mandzukic, Higuain e Cuadrado.
Con l’intento di chiudere il prima possibile il discorso scudetto per poi concentrare tutte le energie sulle altre due competizioni rimaste, sin dai primi minuti la Juventus decide di prendere in mano il pallino del gioco, schiacciando i padroni di casa nella propria metà campo. Così, dopo aver sfiorato il vantaggio con un gran sinistro di Asamoah dal limite stampatosi sul palo, la compagine bianconera passa a condurre al 21’: lancio preciso in area di Sturaro, sponda volante di Higuain e comodo tap-in di Lemina, abile a sfruttare l’assist al bacio della punta argentina e a siglare a porta praticamente sguarnita la rete dell’ 1-0.
La reazione della Roma al vantaggio ospite è immediata e, dopo neanche cinque minuti, i giallorossi ristabiliscono il punteggio in parità. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Manolas colpisce di testa verso la porta trovando una prima risposta approssimativa di Buffon, il quale però si supera sul seguente tap-in di De Rossi salvo poi arrendersi sul secondo tentativo sempre del centrocampista giallorosso, che raccoglie la respinta del portiere e scaraventa in rete il pallone dell’1-1.
Il primo tempo si chiude con due occasioni per parte: prima Higuain testa i riflessi di Szczesny con una bordata di sinistro dai quasi 25 metri, quindi Salah (lasciato colpevolmente libero da Benatia dopo un cross preciso di Nainggolan) da posizione favorevole colpisce di testa in modo debole e centrale favorendo la comoda parata di Buffon.
SI va così all’intervallo con il risultato ancora bloccato sull’ 1-1, risultato che permetterebbe alla Juve di festeggiare il titolo in casa dei giallorossi.
Nel secondo tempo la Roma scende in campo con tutt’altro spirito rispetto alla prima frazione, consapevole che un pareggio non basterebbe non solo ad impedire alla Juventus di vincere il tricolore, ma anche a riprendersi il secondo posto a discapito del Napoli.
Così, spinta da tali motivazioni e agevolata anche dalle mosse tattiche azzeccate di Spalletti (che decide di spostare Salah nel ruolo di centravanti), la squadra di casa aumenta il pressing offensivo e nel giro di dieci minuti, dal 55’ al 65’, infligge un terribile uno-due alla formazione di Allegri con le reti di El Sahaarawy e Nainggolan. L’egiziano supera Buffon con un destro rasoterra chirurgico (anche se leggermente deviato) che si infila sul palo più lontano alla sinistra di Buffon, mentre il centrocampista belga batte l’estremo difensore della Nazionale con un bolide di destro sul primo palo dopo una bella combinazione con Salah.
Dopo esser andato sotto per 3-1, Allegri decide di correre ai ripari inserendo Dani Alves e Dybala, con quest’ultimo che si rende subito pericoloso con un colpo di testa da ottima posizione che termina però lontano dallo specchio della porta difesa da Szczesny. La Juventus continua a premere per provare a raddrizzare un match quasi del tutto compromesso e così Spalletti decide di coprirsi, inserendo prima Grenier per Perotti e poi Juan Jesus per Nainggolan. Nonostante gli attacchi bianconeri, comunque, la difesa giallorossa rimane attenta e concentrata e così l’unica grande occasione per i bianconeri giunge sui piedi di Higuain allo scadere, con l’attaccante argentino che si fa però ipnotizzare da Szczesny e la sua conclusione sul primo palo viene di fatto sventata dal portiere di casa. Nel finale di gara da segnalare l’ingresso in campo di Totti (entrato nel terzo dei cinque minuti di recupero concessi dall’arbitro Banti) acclamato a gran voce e applaudito dal pubblico di casa.
Con la bella vittoria ottenuta contro la Juventus, la Roma non solo si riprende prepotentemente il secondo posto, ma mette anche una seria ipoteca sul piazzamento diretto in Champions League visto il calendario piuttosto agevole per quanto riguarda gli ultimi due mach in programma (I giallorossi affronteranno il Chievo in trasferta e il Genoa in casa). Per i bianconeri invece, si tratta di una sconfitta certamente deludente per la prestazione offerta ma quantomeno indolore ai fini della classifica, in quanto la Vecchia Signora ha ancora due match-ball a disposizione per chiudere il discorso scudetto (basta una vittoria nelle sfide contro Crotone e Bologna) e vincere così il suo sesto titolo consecutivo.
Mauro Colini – Agenzia Stampa Italia