
Subito i bianconeri inciampano con un autorete di Bonucci, la Juve prova l’arrembaggio, ma riuscirà solo nel secondo tempo con un altro autogoal di Matteo Rossi, che devierà l’incornata di Pepe. Il Genoa ripasserà avanti con il promesso sposo mancato Floro Flores, ma il “sostituto” Matri, su assist di Toni subentrato metterà subito le cose in chiaro. La Juve dopo aver balbettato sale in cattedra e sempre l’ex Toni, si infila in area e porta un sudato 3 a 2, che sarebbe potuto diventare un 4, con un po’ più di precisione. Finalmente la Juve ha centrato la terza vittoria di fila, cosa che non accadeva da un anno e mezzo e vede le lontane spiagge della Champion più vicine, ma sebbene manca poco alla fine la strada è ancora lunga. Da elogiare, per una volta, Del Neri che sul 1 a 2 ha cambiato modulo e dal 4-3-3 è passato al 4-4-2 sostituendo Melo con Toni e spostando un vivace Pepe sulla sinistra. Ci sono stati in soliti errori, ma la grinta e la voglia di vincere ci sono state, non è la vera Juve, ma c’è almeno il profumo.
In fondo alla classifica c’è da segnalare oltre ai pareggi di Cagliari-Brescia e Bari Catania entrambe sull’ 1 a 1, quello incredibile di Palermo, del neo-tornato Delio Rossi che si è fatto raggiungere, ai tempi di recupero dal Cesena con i soliti Parolo e Giaccherini. I romagnoli che tutti davano per spacciati non si arrendono e vedendo il calo del Parma e il crollo in picchiata della Sampdoria sconfitta a Marassi dal Lecce, che ipoteca la salvezza, ne vedremo delle belle. Siamo poveri nel gioco in Italia, ma assolutamente ricchi nello spettacolo!