(ASI) Chieti - Abbiamo intervistato Claudio Di Giammarco, autore del libro "Caracas - Cuneo One Ways", nato a Caracas da una famiglia di origini italiane con padre abruzzese e madre piemontese.
Dopo una infanzia felice con la sua famiglia, a causa della instabilità politica del Venezuela, Claudio è costretto a partire per Villanova Mondovì, un piccolo paese del Piemonte, dove inizia una vita completamente diversa fatta di una nuova identità, lavori umili, nostalgia del passato e tentativi di ricostruzione di una nuova esistenza: "Dalla camicia e cravatta di Caracas alla maglietta di uno street food in Italia. Dal palco affollato alle notti vuote di un'esistenza da reinventare" come racconta l'autore.
Caracas – Cuneo One Way è la testimonianza autobiografica di un uomo che ha perso quasi tutto tranne la voglia di raccontarsi:
Chi è Claudio Di Giammarco?
"Claudio Di Giammarco è uno che non si è mai arreso alle difficoltà. Nato e cresciuto a Caracas, in Venezuela, da madre piemontese e padre abruzzese, è un sognatore innamorato della musica.
Ha partecipato a numerosi contest musicali – dal Cantafestival al Festival di Saint Vincent, da X Factor ad Area Sanremo – portando anche i suoi brani inediti, tra cui Il coniglio della luna e Lo chiamiamo amore.
Nella vita ha fatto molti lavori diversi e oggi lavora nel customer care di una multinazionale, per i servizi digitali di una nota azienda tedesca della distribuzione nel settore ristorazione. Gestisce anche la pagina Instagram @weareinabruzzo, dedicata alla valorizzazione del territorio abruzzese. È autore del libro Caracas – Cuneo One Way, in cui racconta il suo viaggio personale e la sua storia tra Venezuela e Italia" ha risposto Claudio Di Giammarco.
Il suo libro è di carattere autobiografico? Ci parli brevemente della trama...
"Sì, è un romanzo autobiografico. Racconto la mia infanzia a Caracas, l’esplodere della crisi venezuelana, il distacco dagli affetti e il biglietto di sola andata verso l’Italia. Il libro segue il viaggio da Caracas a Cuneo e poi all’Abruzzo, con tutto quello che comporta sentirsi sempre un po’ straniero, sia dove sei partito che dove sei arrivato" ha spiegato l'autore.
Cosa è cambiato materialmente fra la vita in Venezuela e quella in Italia?
"In Venezuela vivevo in un Paese sempre più instabile, insicuro e imprevedibile. In Italia ho trovato più sicurezza, diritti garantiti e possibilità di programmare il futuro, ma anche precarietà lavorativa e tanta nostalgia. Il cambiamento più grande è passare da un Paese dove ogni giorno pensi a sopravvivere, a uno dove puoi permetterti di fare progetti" ha continuato Di Giammarco.
Nel corso di questi anni ritiene di aver avuto un arricchimento interiore?
"Sì, perché vivere tra due mondi ti costringe a farti domande su chi sei. Ho imparato ad adattarmi, a non dare nulla per scontato e a sentire le radici come una forza, non come una gabbia. L’arricchimento vero è riuscire a guardare il Venezuela e l’Italia con uno sguardo doppio, più critico ma anche più grato" ha aggiunto l'autore.
Un giudizio sulla attuale situazione politica in Venezuela e un parallelo con quella italiana se vuole...
"Il Venezuela purtroppo è un Paese devastato: crisi economica, emigrazione di massa, istituzioni fragili e poca libertà reale. L’Italia ha molti problemi, ma resta una democrazia dove si può ancora criticare, votare, cambiare idea. Il parallelo è questo: vedere cosa è successo in Venezuela dovrebbe ricordarci quanto sono fragili i diritti se smettiamo di difenderli ogni giorno" ha affermato Claudio Di Giammarco.
Progetti per il futuro?
"Continuare a portare in giro Caracas – Cuneo One Way, tradurlo in spagnolo per farlo arrivare anche alla comunità venezuelana e lavorare a un nuovo libro. Vorrei creare sempre più ponti tra l’Abruzzo e chi, come me, è partito dal Venezuela con un biglietto di sola andata, portando in questo viaggio anche la mia musica, che per me non deve mancare mai" ha concluso l'autore.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia



