Giampiero Ventura cambia solo due undicesimi nella formazione che una settimana fa ha perso per 3-0 il derby con la Juventus. Fuori lo squalificato Glik, rimpiazzato da Di Cesare, e anche D’Ambrosio, rimpiazzato a sorpresa da Salvatore Masiello, che non scendeva in campo dal 28 ottobre scorso. Davanti, confermato il duo Meggiorini-Bianchi, con Santana e Cerci a supporto. Massimiliano Allegri conferma il 4-3-3 delle ultime uscite, con Amelia che resta tra i pali al posto di Abbiati e Abate che torna sull’out di destra. De Sciglio si sposta a sinistra, mentre a centrocampo vengono confermati Nocerino ed Emanuelson, con De Jong davanti alla difesa. In attacco, Robinho ed El Shaarawy si muovono dietro a Pazzini. Ancora fuori per infortunio Didac Vilà, Traoré, Muntari, Pato, Bonera, Montolivo, Acerbi e Constant.
Il Milan parte con il piglio giusto e cerca di fare la partita da subito, ma il Torino si chiude bene nella propria metà campo e sfrutta le ripartenze. Dopo due minuti Santana ci prova subito con un gran destro da fuori che esce non di molto, mentre al 18’ è Meggiorini a scappare a Yepes costringendo Amelia alla grande uscita. I rossoneri faticano a sfondare e al 23’ perdono anche De Jong (rottura sottocutanea al tendine d’Achille sinistro, il rischio è che la sua stagione sia finita qui) rimpiazzato da Ambrosini nel cuore del campo. Con il Milan all’assalto, Nocerino compie una topica pazzesca con un retropassaggio lentissimo per Amelia che lancia Santana in porta. L’argentino salta il portiere e insacca l’1-0 (28’). Quando gli ospiti sembrano alle corde, però, ecco la magia. De Sciglio serve Robinho con un gran tocco d’esterno e il brasiliano, pessimo sino a quel momento, si beve Di Cesare per mettere dentro con un colpo di fino che vale il pareggio che porta le squadre all’intervallo sull’1-1.
Ventura non ritorna subito in campo nella ripresa per colpa di un giramento di testa che lo lascia stordito per tutto il secondo tempo, un secondo malore dopo quello di inizio stagione a Siena. Al Franchi era stata colpa del caldo agostano, questa volta del tremendo freddo di Torino. Lo staff tecnico di casa rimpiazza comunque un pessimo Cerci con Birsa, che dà la scossa sulla corsia di destra. I granata si lanciano in avanti, ma ne traggono ben poco. E, anzi, il Milan si esalta in ripartenza. Al 53’, al termine di un contropiede fulmineo, è Nocerino a farsi perdonare con il tap-in del sorpasso, giunto dopo una papera di Gillet su un cross sbagliato da El Shaarawy. Al 61’ arriva il tris di Pazzini, che commette fallo su Salvatore Masiello e insacca sul primo palo senza che l’arbitro fischi nulla. La ripartenza è il territorio preferito dal Diavolo e lo dimostrano il fatto che Emanuelson colpisce una traversa al 70’ e tre minuti dopo è Pazzini a colpire un altro legno (questa volta il palo) con un’incornata clamorosa. Il poker è nell’area e arriva al 76’ con El Shaarawy, che sfrutta la seconda trattenuta mancata di Gillet per il 13esimo gol in campionato (19esimo in stagione). Finita? Affatto. Perché il Milan tira i remi in barca troppo presto e il Torino quasi ne approfitta. Bianchi accorcia all’80’ con un colpo di testa perfetto su bel cross dalla destra, mentre tre minuti dopo potrebbe esserci anche un rigore per i padroni di casa, dato il mani di Ambrosini in area. L’arbitro, però, anche in questo caso sorvola e così finisce il match. Il Milan continua la risalita. Il Torino scivola sempre più in basso.
Amedeo Baratta . Agenzia Stampa Italia