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(ASI) Il Perugia perde a Lamezia. Se ce l’avessero detto appena dieci giorni fa, prima delle vittorie su Celano, Aquila e Fano, avremmo pensato male. Ma per fortuna quella che avrebbe potuto essere la partita decisiva, si è ridotta ad una mezza passerella trionfale sul campo e sotto gli occhi di una delle avversarie più fiere del Perugia.

 

Si, è vero, c’erano i proclami all’unisono di Moneti, Santopadre e Battistini che negli ultimi giorni avevano dettato la linea: arrivare primi in classifica. Ma pretendere dai grifoni la stessa concentrazione che avrebbe richiesto una finale mondiale non era facile, e lo si sapeva benissimo. Però, a nostro avviso, il Perugia non ha meritato di perdere, soprattutto per quanto ha fatto in avanti nel primo tempo. Iniziativa sempre in mano, manovra fluida, e quattro o cinque occasioni create a fronte di un Lamezia efficientissimo nel capitalizzare al cento per cento due contropiede micidiali di Romero e Mancosu.

Insomma, non è andato male in fase di proposizione il Perugia dall’ennesima formazione inedita con Pupeschi, Cacioli, Russo e Zanchi sulla linea difensiva; i tre mediani (Benedetti, Cacioli e Borgese) tutti in campo con a lato Moneti; e le due punte Padovani e Balistreri. Un 4-4-2 ma, quando Zanchi e Moneti si spingevano contemporaneamente in avanti a supportare l’azione di attacco, il modulo diventava un 3-5-2 che poteva esporre alle rapide ripartenze dei calabresi. Infatti, i problemi per il Grifo sono venuti dall’assetto difensivo, concetto che chiama in causa non solo i difensori, ma tutta la squadra. Gli avanti lametini si sono sempre disposti sulla linea del fuorigioco e rapidi hanno attaccato in verticale gli spazi concessi. In questo modo, per due volte hanno gabbato la retroguardia biancorossa.

Nella ripresa, con le tre sostituzioni nei primi minuti, Battistini ha ridisegnato il modulo tradizionale del Perugia cercando di recuperare l’equilibrio degli elementi in campo. Ma l’operazione non ha dato frutti e, anzi, alla distanza, il Perugia non è stato più capace di concepire e concludere nulla di efficace. Il 2-0 sembrava segnato e, infatti, è rimasto fino in fondo.

Un capitombolo che ovviamente non ha fatto piacere ai tifosi del Grifo, soprattutto agli irriducibili che si sono sobbarcati il viaggio andata e ritorno fino al profondo della Calabria. Ma, tutto sommato, una sconfitta indolore per la corsa al primo posto, dato che il Catanzaro, che evidentemente preferisce festeggiare in casa propria domenica prossima, si è fatto fermare a Fondi sull’1-1.

Ora tutto è pronto per l’ultima partita in casa con il già retrocesso Isola Liri. Vincendo sarà primo posto. E, subito dopo, si potrà cominciare a parlare del futuro, dei programmi e degli obiettivi della dirigenza.

Daniele Orlandi-Agenzia Stampa Italia

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