(ASI) Gli episodi, come spesso accade nel calcio, sono stati decisivi, tutti contro il Perugia e arrivati nei momenti più inopportuni.
Ma gli episodi, come quasi sempre succede, non avvengono a caso. Fino all’espulsione di Politano, l’incontro era stato sostanzialmente equilibrato. Anzi, dopo il pareggio di Ciofani, il vento sembrava spirare alle spalle del Grifo, perché i pontini avevano accusato psicologicamente l’immediata reazione dei biancorossi ed il primo gol stagionale subìto tra le mura, mentre il Perugia si era proposto con buona continuità, anche arrivando ad una conclusione pericolosa di testa con Di Tacchio. Poi, l’espulsione di Politano (l’arbitro ha ecceduto in fiscalismo nella seconda ammonizione) ha ridato coraggio ai padroni di casa ma a squilibrare irrimediabilmente la partita è stata una clamorosa gaffe del Perugia in fase difensiva. A dieci secondi dalla fine del recupero, su una ripartenza del Latina seguita ad una punizione per il Perugia male calciata da Jefferson (brasiliano di passaporto, ma non di piedi) lo sgusciante Agodrin sfonda proprio dalla parte del difensore brasiliano, rimasto a guardare nella metà campo avversaria e rimette al centro per Barraco che irrompe e insacca da due passi. Una leggerezza suicida che rovescia gli scenari della partita, ridà sicurezza ai pontini e getta nello sconforto i grifoni proprio un attimo prima della sosta che avrebbe consentito al Perugia di riordinare le idee. Ma un errore che si ripete non è casuale: anche sul primo gol Jefferson non era al posto suo a contrastare Tortolano, lasciato indisturbato a correggere in rete il traversone di Barraco. E sulla terza marcatura del Latina, poi, bisogna, una volta tanto – e ce ne dispiace - buttare la croce addosso a Koprivec, finora nella stagione con un rendimento costantemente sopra la media. E anche il gol dell’ex Sacilotto arriva al momento “giusto”, dopo un inizio di secondo tempo favorevole al Perugia che, sia pure in dieci, aveva prodotto uno sforzo apprezzabile, anche se infruttuoso, per raggiungere il pari. Insomma, gli episodi sbagliati nei momenti sbagliati. E un arbitro che non ha per nulla convinto, perché in qualche circostanza ha usato due pesi e due misure e nell’occasione dell’espulsione di Politano ha condizionato pesantemente il match. Ma non è tutto qui. Non la diremmo tutta e non la diremmo giusta se non ponessimo alcune domande. Jefferson è all’altezza delle ambizioni di una squadra che si propone per le prime posizioni? Non sarebbe forse meglio ritornare ad Anania che, rispetto a Jefferson, garantisce più solidità dietro? Non è ormai chiaro che del potenziale di Clemente non si può fare a meno e va trovato un modo per integrarlo anche nel nuovo modulo tattico del 4-3-3? Perché il Perugia non riesce ad esprimere il potenziale che le viene accreditato? Tra tante nubi, comunque, due note positive. La prima dal campo: Ciofani è tornato a ruggire e questo certamente aiuterà la barca a tornare in linea di galleggiamento. L’altra dal gruppo: Liviero è tornato ad allenarsi e, vista la partita di stasera, Dio sa quanto ce ne sarà bisogno. Le prossime due partite interne con Catanzaro e Frosinone saranno decisive, nessuno può negarlo, per definire la stagione almeno nel suo scorcio iniziale. O si rientra nel plotone di testa o si rischia di rimanere invischiati nell’anonimato del gruppo degli inseguitori. Tertium non datur. Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia
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