(ASI) Perugia. Senza dubbio e da subito si comprende come nel corso della caldissima giornata di ieri venerdì sette luglio, alla solatia temperatura di circa 38 gradi Celsius, sia iniziata per Perugia una edizione di Umbria Jazz di livello internazionale alquanto ricercata. Una manifestazione con un programma di nicchia che non poche perplessità fa emergere se si osserva il programma dell’Arena, il quale orami poco ha a che vedere con il Jazz o suoi generi derivati affini. La notorietà dei nomi in cartellone e la ripercussione di questi artisti nella vicenda della musica assai leggera contemporanea niente toglie alla qualità del divertimento e della piacevolezza, quanto semmai al rigore monografico di una manifestazione di genere.
Intenso il programma cittadino, che come ormai da anni fa perno su vari punti di raffinata ristorazione tra cui segnaliamo: oltre alla Taverna (con Accordi e Disaccordi) l’ottima offerta della Bottega del Vino, la quale per tanti anni ha ospitato uno dei padri del pianismo ed oltre del Jazz italiano a cui un dovuto tributo di memoria si deve, che oggi presenta Kim Prevost and Bill Solley ed il Max Gallo Quartet. Una dovuta nota va ovviamente all’elegante Restaurant allestito presso l’Arena Santa Giuliana diretto dall’ospitale ed intelligente Guido, che sa bene cogliere la tendenza dei suoi ospiti mettendoli a loro indiscutibile agio, attraverso una impeccabile accoglienza ed organizzazione.
Una città che denota ottime misure di sicurezza perlomeno per quanto visibile nelle zone centrali della acropoli, gestite senza invadenza, con intelligenza e discrezione, ma si comprende anche con inevitabile efficacia. Alle forze dell’ordine dispiegate il nostro buon lavoro ed in nostri complimenti. Una acropoli onerosa e poco proponibile se fruita attraverso i parcheggi coperti, molto costosi, più difficile ma più economicamente abbordabile se tramite gli altri mezzi di locomozione tecnologici pubblici a disposizione.
Musicalmente già dalla prima giornata vogliamo segnalare una formazione giovanissima di musicisti americani, Soul Research Foundation, che si esibisce a Piazza IV Novembre intorno alle 19:00 e che dimostra una straordinaria padronanza e presenza scenica del palco da parte dei teen ager che lo calcano. Voci femminili intense, spregiudicate, fortissime, con buone sfumature e chiari prototipi di riferimento musicale. Tutte potenziali promesse. Strumentisti eccellenti, per ottimi arrangiamenti. Fino al ricco e tutto valido programma dei Giardini Carducci che ininterrottamente regalano una offerta musicale dal pomeriggio fino a tarda notte; a questo punto infatti che noi vogliamo segnalare l’eccellente formazione Delta Wires Blues Band che accompagna la chiusura della nottata musicale.
A domani con i concerti del sabato 8 luglio:
Lattuce, Jame Cullum per il main stage dell’Arena Santa Giuliana e con Paolo Fresu and Uri Caine. per il round midnight del Teatro Morlacchi.
Giuseppe Marino Nardelli – Agenzia Stampa Italia