(ASI) Pescara - L'opinione pubblica non solo abruzzese, ma nazionale, è scossa ed inorridita dinnanzi alla terribile vicenda dell'efferato omicidio di Christopher Thomas Luciani, ragazzo 16enne di Rosciano (Pe), trucidato con 25 coltellate. Secondo le accuse, il ragazzo sarebbe stato ammazzato da due suoi coetanei per dei futili motivi (si parla di un debito per 250 euro).
Tra l'altro, i due indagati, entrambi minorenni come la vittima, dopo l'omicidio sarebbero andati con gli amici al mare come se nulla fosse successo.
Ma quali possono essere le cause che hanno portato a così tanta violenza inaudita e a così poco rispetto per la vita umana?
Sicuramente l'assenza delle istituzioni latitanti, della scuola, della famiglia, della moralità religiosa; il buonismo ipocrita di certa politica, la mancanza della certezza della pena, l'esaltazione del crimine e della violenza, del guadagno facile di certa musica giovanile, hanno dato il loro importante contributo a questa tragedia umana che si è consumata a Pescara nel pomeriggio di domenica 23 giugno 2024 nel parco pubblico Robert Baden Powell.
Nel pomeriggio di venerdì 28 giugno 2024 le esequie religiose, con l'estremo saluto al giovane degli abitanti della frazione di Villa San Giovanni a Rosciano, dove la vittima viveva con i nonni.
A tal proposito, senza soffiare sul vento della "caccia alle streghe" e della "Santa Inquisizione", bisogna però individuare con esattezza e accertare le responsabilità dei colpevoli senza se e senza ma.... che non si cerchi, prima che gli investigatori abbiamo terminato il loro lavoro, di comprendere, giustificare o mitigare davanti all'opinione pubblica la portata di un gesto tanto vile e brutale.
Spero che la giustizia sia almeno giusta davanti la efferata morte di questo ragazzo che non sia vana ma serva a comprendere i problemi della società di oggi e il valore assoluto della vita che non può essere messo in secondo piano.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia