(ASI) Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden dopo l’ultima giornata del Leaders in Summit Climate ha spiegato come intenda coinvolgere strategicamente gran parte dei Paesi del mondo, per salvaguardare l’ambiente.
L’iniziativa è quella di far partecipi 40 capi di Stato e 40 di Governo. L’argomento “Clima” e “Ambiente” sta molto a cuore alle altre Nazioni, il che puògiovare perriaprire un minimo di dialogo con la Russia e la Cina. Il presupposto incoraggiante sono state le parole del Presidente americano che ha detto : “Sono rimasto colpito dalla disponibilità di Vladimir Putin a collaborare con il mondo. È un fattore incoraggiante”. Viene riferito che ilPresidente sia aperto nei confronti di Londra e di Bruxelles, ed incontrerà presto i vertici dell’Unione Europea e della Nato. La diplomazia degli Usa si sblocca in favore di obbiettivi concreti come quello che riguarda l’impatto delle industrie sul clima e dunque il “climate change”.
Joe Biden ha dunque citato alcuni dei progetti allo studio : la lotta alla pandemia da Covid19, ed aiutare i Paesi più poveri a convertire le strutture economiche obsolete e dunque più inquinanti. È qui che gli States si impegnano a raddoppiare il contributo da 2 a 4 miliardi di dollari.
Il Presidente punta ad aggiungere altri due miliardi ma avrà bisogno dell’approvazione del Congresso. Nello stesso momento si stanno sviluppando delle reti di iniziative multilaterali, nelle più svariate aree del mondo con scopi precisi per la salvaguardia dell’ambiente e degli ecosistemi. Tra le più interessanti c’è il sostegno che si sta dando all’India per consentire di produrre 450 Gigawatt di energia da fonti rinnovabili entro il 2030. C’è grande attenzione anche per L’America Latina. Il Dipartimento di Stato ha annunciato maggiore sostegno alla Relac (Renevable Energy for Latin America and Caribbean) guidata da Colombia, Cile e Costarica. L’obbiettivo è dunque quello di raggiungere il 70% di energia pulita entro il 2030. In vista anche collaborazioni scientifiche e tecnologiche con Canada, Norvegia, Qatar, e Arabia Saudita che forniscono il 40% della produzione mondiale di gas e di petrolio.
Gli ambiti su cui si sta ragionando sono molteplici : dalle auto elettriche, all’idrogeno, reti di distribuzione, agricoltura sostenibile, ed energie rinnovabili. I progetti vedono protagonisti anche 27 Stati dell’Unione Europea.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia