(ASI) Sono passati circa due mesi dalla scoperta del Termopolioa Pompei. Quest'ultimo si trattava di un’antica tavola calda con tanto di bancone decorato. È tuttavia di questi ultimi giorni la presentazione al mondo di un nuovo reperto di inestimabile valore : il Pilentum, un carro da parata, usato dagli aristocratici durante i matrimoni. Citato dalle fonti antiche, in Italia fino ad oggi non si erano trovate tracce.
Il carro cerimoniale è abbellito con raffinate decorazioni a tema erotico. Probabilmente destinato alle feste nuziali. Fu scoperto proprio nel 2018 vicino ai resti di 3 cavalli. Secondo una probabile ricostruzione storica il carro, stazionava nel cortile della villa di Civita Giuliana alle porte di Pompei.La cornice sullo sfondo è quella del Vesuvio che sta per eruttare. Ci troviamo nel 79 d.C. Le città di Ercolano e Stabia furono distrutte come la stessa Pompei. Dalla ricostruzione i cavalli stazionavano nelle stalle, uno dei quali era riccamente bardato. Nei pressi del reperto, di inestimabile valore furono rinvenute tracce di due matrone. Secondo altre fonti il carro apparteneva ad un nobile patrizioed al suo schiavo. Massimo Osanna, Direttore del Parco Archeologicodi Pompei ha spiegato di come tale scoperta risalente al 2018 sia di fondamentale importanza per il nostro patrimonio culturale.
Questa testimonianza di civiltà e di storia è ancora intatta, si tratta infatti di un vero e proprio“carro”, con quattro ruote in ferro, realizzato in legno di faggio, con un cassone di 90 centimetri per metro e 40, su cui era prevista la seduta, destinata ad i protagonisti dell’epoca, con braccioli e schienali metallici. Il tutto riccamente decorato, con chiare allusioni all’importanza del matrimonio. Le fiancate dello stesso , sono decorate con pannelli lignei, dipinti in rosso e in nero, le lamine bronzee intagliate. Sul retro compaiono invecemedaglioni in bronzo con figure in stagno : satiri, ninfe, amori, impegnati in una serie istoriata di amplessi. Il legno di frassino fu usato per l’ossatura del carro, mentre il faggio come citato per il supporto alle decorazioni. Grazie alla tecnica del calco, gli archeologi sono riusciti a ritrovare materiali organici sepolti nella cenere e non più rinvenibili. Tra questi : funi, cuscini, e spighe di grano.
Dettaglio quest’ultimo che potrebbe far riferimento al culto di Cerere, dea romana del raccolto, onorata a Pompei insieme a Venere. È probabile che nella villa, vivesse una sacerdotessa. Il manufatto è così pregiato e fa riferimento all’eros, augurio di fertilità per una coppia di neosposi. Le spighe di grano rinvenute sul sedile, potrebbero essere indizio di un matrimonio celebrato da poco, o che stava per essere celebrato. Il bene culturale in questione è un Pilenta. Questi antichi veicoli, erano considerati per gli antichi di rappresentanza. Il valore è alla stregua delle nostre auto blu, o macchine d’epoca usate ancora oggi nei matrimoni. Esemplare simile, un Pilentumritrovato nella regione della Tracia (Grecia settentrionale), meno riccamente decorato di quello pompeiano. Un altro carro ritrovato per il semplice trasporto è quello della Casa del Menandro. Il ritrovamento di Civita Giuliana è frutto di una collaborazione tra il Parco Archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia