(ASI) Partita da ritmo lento che più lento non si può. Poche, quasi nulle, le emozioni. Un brodino buono per il raffreddore, ma per rivitalizzare il calcio è poca roba.
Torino - Bologna 1-1, che barba che noia
Complimenti a Giampaolo e a Mihajlovic per il loro lavoro. Torino e Bologna sono due squadre ben allenate, si vede che dietro c’è la mano dell’allenatore. Le squadre hanno un verso, organizzazione. Quel che resta sempre al verde è la qualità, questa sconosciuta. Non vogliamo tirare fuori un “andate a lavorare”, vecchio coro di protesta dei tifosi, ma sinceramente non riusciamo a capire come si potrà - quando sarà nuovamente possibile - pagare il biglietto o un abbonamento tv per vedere un’ora e mezza di questo calcio.
Purtroppo il nostro campionato ha più spesso partite come queste, giocate da modesti lavoratori della palla. Il risultato di 1-1 rappresenta un nulla di fatto! La partita decolla brevemente con un autogol del portiere brasiliano Angelo Da Costa al 69’.
Ci si attende la reazione del Bologna che si concretizza con un tiro dai 10 metri di Palácio al 75’, ma a 38 anni anche un giocatore di qualità come l’argentino può cadere nell’errore marchiano di sparare alto e fuori. Ci pensa Soriano tre minuti dopo a pareggiare i conti infilando la palla tra le gambe del portiere serbo Vanja Milinkovic -Savic con i tre difensori granata a veder le stelle. Un pari che serve al Bologna per la salvezza, obiettivo dichiarato da Sinisa.
Nulla serve al Torino di Cairo, al quale ricordiamo che chi più spende meno spende, perché i conti -questo è un dato certo- si fanno sempre alla fine. La retrocessione - Cairo faccia gli scongiuri - rappresenterebbe un danno.