(ASI) Pazza Inter spera, l’Atalanta pareggia e sogna. Il nerazzurro d’Europa piace. Da Moenchengaldbach a Bergamo, sogna il calcio italiano, tornato ad entusiasmarsi come ai bei vecchi tempi. La prossima settimana si decideranno le sorti europee di queste due squadre. Ma fino ad allora meglio godersi il momento. Barba e capelli per i tifosi tedeschi e per i loro petardi. Una mini-cicciola che non ha neanche solleticato Lukaku.

Inter pazza! Qualificazione ancora possibile

Dopo cinque partite in Champions arriva un primo tempo di ottimo livello. Finalmente una squadra volitiva, decisa a imporre il proprio gioco e a portarsi a casa i tre punti che aiutano a sperare in una qualificazione che sarebbe una impresa e che potrebbe riscattare una fase a gironi, sino ad oggi, davvero deludente. L’onda lunga della buona prova contro il Sassuolo o la paura di non cadere - non importa - conta solo che la squadra di Conte è piaciuta. Resta sempre l’angoscia che possa cadere, come in molte altre occasioni, in errori marchiani e cali improvvise di tensione e concentrazionie.

La cronaca. Detto fatto, abbiamo parlato e scritto prima del fischio finale e impatta nel recupero di un minuto, 1-1, tale Plea! Cross dalla destra, Darmian, autore del gol interista, fa giustamente la diagonale e lascia un buco sulla destra e il n. 14, il francese del Borussia M’gladbach infila di testa. Dov’era chi doveva chiudere lo spazio lasciato libero? Si dice a Roma “tacci tua” ... Con 3 difensori quando l’esterno destro va dentro in marcatura un centrocampista deve scalare. Barella o Brozovic o Gagliardini? Tacci vostri!!! Si scherza, naturalmente. Nessuno ne abbia a male. Certo anche Young poteva e doveva fare di più per evitare il cross di Lazaro, ma i meccanismi difensivi sui lati funzionano poco. Infatti ad inizio ripresa su un corner prima da sinistra mette Thuram in condizione di colpire  in libertà, e su un altro da destra un altro calciatore tedesco inciampa sul pallone. Troppi spazi vuoti e qualche caduta di tensione. L’Inter del secondo tempo sembra molle, mentre il Borussia mostra i muscoli. Poi i nerazzurri si liberano di ansie e paure e Lautaro becca il palo. L’Inter si affida di nuovo alle giocate dei singoli ed è meno squadra. Lukaku, grande gol, di destro raddoppia su un assist di Brozovic che ruba con sana ignoranza una palla a centrocampo. Quando tocca vincere l’educazione è meglio lasciarla per la tavola. Altro lampo Sanchez, 2 minuti dopo essere subentrato a Lautaro, prende la pelõta in mezzo al campo, lancia Hakimi sulla fascia destra, assist in mezzo e Romelu raddoppia. 3-1 al 73’ per l’Inter, ma al 76’ Alexis perde la boccia, Thuram ringrazia e serve Plea che uccella Bastoni e fa secco Handanovic. Lukaku potrebbe segnare ancora ma non aggancia per un pelo. Il gioco si fa caldo, buone giocate ed errori, i nerazzurri dovrebbero ragionare un po’ di più e serrare le fila, ma si rischia, si guadagna in emozione, chi assiste gode, il tifoso neroazzurro soffre un po’ ed impreca quando ancora Plea segna il 3-3, poi si ricompone quando l’arbitro con l’aiuto del Var annulla. Con questa altalena di emozioni si va agli ultimi 5 minuti del tempo regolare e sperando che i minuti di recuperi non siano molti. 6 minuti in aggiunta, tanti, ma alla fine l’Inter porta a casa la massima posta della serata che lascia spazio al passaggio di turno. Pazza Inter!

Atalanta, qualificazione a portata di mano

L’Atalanta va sotto al 13’ con i modesti danesi del Midtjylland. La concentrazione a volte gioca brutti scherzi. I neri azzurri di Bergamo soffrono a carburare, ma alla fine, a 11 minuti dalla fine impattano con Romero che non ha grande dimestichezza con il gol ma che oggi con la sua quarta  rete della carriera regala ai tifosi orobici la speranza di poter di nuovo passare alla seconda fase della Champion’s, come già successo con la passata edizione. Sarebbe un grande successo. Sino al 9, mercoledì della prossima settima si può sognare, per gioire basta non perdere ad Amsterdam contro l’Ajax. Chapeau comunque vada per Percassi, Gasperini e i loro giocatori, un misto di piccoletti giocolieri e granatieri coraggiosi.

 

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