(ASI) Un disagio evidente, quello provocato dalla pandemia legata al Covid-19. La società è in affanno, dove aumentano le disparità tra ricchi e poveri e cala il benessere generalizzato delle famiglie.
Il rapporto di Censis presentato al Senato della Repubblica italiana è esplicativo. 7,6 milioni le famiglie che hanno subito un severo peggioramento di vita nel corso degli ultimi mesi a causa della pandemia. 2 milioni le persone già duramente colpite dalla prima ondata, si contano. 600 mila poveri in più. 9 milioni le persone che si sono viste obbligate a integrare i redditi attraverso familiari, banche o credito al consumo. 9 euro la retribuzione oraria inclusi tredicesima e Tfr di circa due milioni di lavoratori secondo i dati INPS. 6,5 milioni i lavoratori che hanno beneficiato della cassa integrazione, 600 mila i nuclei familiari che hanno richiesto il reddito di emergenza. Inoltre sempre secondo il rapporto, sarebbero 5 milioni gli italiani con evidenti problemi nel riuscire a garantirsi dei pasti decenti. Si sta registrando un peggioramento costante ed evidente delle condizioni di vita. Calano anche i dati sull’occupazione. Preoccupanti quelli sulle donne, che secondo il rapporto sembrano più penalizzate degli uomini : (- 2,2%) la percentuale relativa . Le situazioni legate al malessere sociale dilagano. Aumenta la povertà. Il presidente del Censis Giuseppe De Rita dichiara : “Bisogna rassicurare gli italiani, fargli ritrovare il gusto della sfida. La pandemia ci lascerà una società impaurita, più diseguale, alla ricerca della crescita”. Il sottosegretario all’ Economia Pier Paolo Barretta rilascia le seguenti parole : “ I dati descrivono chiaramente come la crisi sanitaria stia mettendo in luce il rischio concreto di una pesante perdita di posti di lavoro. È necessaria una strategia per il futuro, partendo dalle potenzialità del Paese, quali la manifattura il turismo, mettendo anche il risparmio privato a disposizione della crescita.” Da tenere conto dei benestanti, che continuano a preservare il loro patrimonio e la diseguaglianza con i senza fissa dimora che vivono nelle strade. La crisi sta mettendo a nudo le diversità che si fanno sempre più marcate. La classe media tende ad assottigliarsi.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia