(ASI) Milano – Dot-E è la prima community di viaggiatori Erasmus in Europa. Una community creata da Giacomo Calabrese (22 anni) e Matteo Mirabella (25 anni) con lo scopo di far incontrare tutti gli Erasmus e permettere ad ognuno di loro di scambiarsi ospitalità durante i numerosi viaggi che intraprendono durante l’anno più bello della loro vita.
Un progetto imprenditoriale, nato proprio durante due progetti di intercambio: Giacomo Calabrese a Siviglia, in Spagna e Matteo Mirabella a Salvador da Bahia, in Brasile; due ragazzi entusiasti e curiosi della vita, hanno applicato i loro studi in ambito di Marketing e Amministrazione d’impresa per creare un sistema fondato su valori quali amicizia, condivisione e altruismo; il loro obiettivo principale è quello di offrire un servizio che loro stessi avrebbero voluto utilizzare quando erano impegnati nei rispettivi progetti all’estero.
Dot-E nel 2018 è entrato a far parte di Speed MI Up l'incubatore di startup fondato da Università Bocconi e Camera di Commercio di Milano con il supporto del Comune di Milano e ad oggi è in piena fase di lancio con la piattaforma web che prenderà forma nel mese di Settembre.
«Essere costantemente fuori dalla nostra zona di comfort è bello. Costruire una nuova zona di comfort per la generazione Erasmus è magnifico». Per i fondatori, il programma di mobilità studentesca è la base per l’esplorazione dell’Europa e delle sue culture senza più alcuna barriera.
Nella seconda parte dell’intervista effettuata a Giacomo Calabrese, si analizza in modo dettagliato la piattaforma Dot-E, i servizi offerti, il ruolo dei Dotter e quali sono al momento i canali presenti per entrare in contatto con la community.
(al seguente link http://agenziastampaitalia.it/speciali-asi/speciale/41181-intervista-esclusiva-a-giacomo-calabrese-co-founder-dot-e-prima-parte è possibile leggere la prima parte dell’intervista effettuata a Giacomo Calabrese)
“Il Dotter è un Erasmus che non si accontenta”
Perché è stato scelto il nome Dot-E?
Dot-e nasce inizialmente come ‘Erasmus United’, successivamente dopo una serie di brainstorming che abbiamo fatto con Matteo, proprio a lui venne in mente questo nome ‘Dot-e’ perché significa ‘Dot Erasmus’ quindi ‘punto Erasmus’.
Questo nome, parte dalla definizione di geometrica di punto, ovvero per ogni punto passano infinite rette e quindi noi ci immaginiamo ogni punto come ogni singola città d’Europa e ogni retta come ogni singolo viaggio intrapreso da questi ragazzi; quindi la nostra Vision e il nostro sogno è quello di vedere più rette possibili che si intersecano all’interno di tutti questi punti.
Nel logo è presente anche un ‘omino’ con lo zaino che rappresenta proprio il prototipo dell’Erasmus viaggiatore.
L’Erasmus viaggiatore è un Erasmus zaino in spalla, non è un ragazzo che viaggia con la valigia o valigie giganti, molto scomode, ma viaggia con lo zaino dove porta l’essenziale, il minimo indispensabile per poter viaggiare ed andare a scoprire. Dorme in treno o si adatta a casa dei Dotter oppure dorme per terra, sul divano o sul materassino, insomma è una persona molto dinamica che si adatta alle diverse situazioni.
Quali sono i servizi che proponete e qual è la vostra vision aziendale?
Dot-e come piattaforma presenta una Home Page dove è possibile scrivere una qualsiasi città d’Europa. Ad esempio se ci immedesimiamo in un ragazzo Erasmus che si trova a Roma, cercherà una città italiana ad esempio Firenze. Entra dunque nella piattaforma Dot-e, scrive la città (Firenze) accede alla sezione 'city' dove potrà vedere la lista di tutti i ragazzi Erasmus che si trovano all’interno di questa città con a fianco una mappa per vedere dove sono collocati.
Da questa schermata è possibile vedere tre filtri:
Ospitalità (Hospitality), incontri (Meeting) e informazioni (Information).
Per cui un ragazzo, appena arriva in città potrà scegliere ‘Hospitality’ e quindi vedere tutti i ragazzi che hanno dato la propria disponibilità ad ospitare altri Erasmus viaggiatori come lui, il secondo è meeting in quanto non tutti siamo disposti ad andare a casa di un ragazzo, dormire su un divano, e quindi c’è chi preferisce prendere un ostello ma vuole vivere la città con gli occhi di un Erasmus (vedere la città, andare a cena insieme, presentare i propri amici).
Infine il terzo filtro, riguarda le informazioni sulla città, ma non solo anche sull’Erasmus, ad esempio entrando in contatto con un ragazzo Erasmus che ha già vissuto quella città e che magari ha terminato il suo periodo Erasmus e quindi chi meglio di lui può dare delle informazioni specifiche?.
La cosa molto importante è che questa è assolutamente una community esclusiva, c’è una certificazione che viene fatta prima e quindi all’interno di questa piattaforma è possibile trovare soltanto Erasmus, in quanto gli Erasmus sono già una community di per sé ma soltanto all’interno della propria città.
Avere una community in tutta Europa sarebbe un sogno che si realizza!.
Chi sono i Dotter? In quali paesi sono presenti e come è possibile mettersi in contatto con loro?
Per quanto riguarda la definizione di ‘Dotter’ utilizzo le parole che mi ha suggerito un mio grande amico, Pietro, e che mi sono rimaste in mente:
“Il Dotter è un Erasmus che non si accontenta” ovvero il Dotter è un Erasmus che non si accontenta di vivere un Erasmus standard e quindi dentro gli schemi ma è sempre pronto ad uscire dalla propria zona di confort e che è disposto a scoprire veramente la cultura di un posto e conoscere persone ogni giorno, insomma vuole andare sempre oltre.
Il Dotter, è colui che va a casa dell’Erasmus, e quindi non solo vive l’esperienza Erasmus all’interno della propria città ma va a casa dell’Erasmus ed è disposto a dormire ovunque e quindi disposto a tutto pur di vivere un’esperienza nuova e un’esperienza meravigliosa che possa portarlo ad un processo di crescita e di evoluzione.
Attualmente, questi ragazzi si possono trovarsi in un gruppo Facebook che abbiamo creato e dove sono presenti oltre 2000 ragazzi Erasmus soltanto con il passaparola. Questo gruppo Erasmus va molto forte, perché i ragazzi già chiedono consigli, informazioni e addirittura ospitalità e soprattutto una delle cose più incredibili è che la maggior parte delle persone che vogliono viaggiare a casa di altri Dotter, sono ragazze. Le ragazze infatti, sono quelle che vogliono viaggiare di più, vogliono scoprire e conoscere.
I numeri dell’Erasmus dicono che la percentuale di viaggiatori Erasmus è 65% donne e 35% uomini.
Quali sono al momento i canali presenti per entrare in contatto con la community Dot-e?
Al momento i canali presenti sono il gruppo Facebook appena citato e un ulteriore gruppo Facebook chiamato ‘dot-e: the founders’ ovvero sono coloro con cui stiamo costruendo il progetto, perché Dot-e è convinto di una cosa: “solo Co-Creando” è possibile cambiare le cose e quindi noi con loro stiamo Co-Creando, ci danno suggerimenti, feedback continui, ci raccontano le loro esperienze, ci inviano le loro foto e ci danno aiuto in qualsiasi modo, in pieno stile Community.
Poi abbiamo la pagina Facebook Dot-e, attraverso cui avviene tutta la parte della comunicazione, dove sono presenti tutte le interviste ai ragazzi, le storie, i viaggi; soprattutto perché in questi 6 mesi io e Matteo che siamo anche noi utenti della piattaforma, abbiamo viaggiato tantissimo; io personalmente sono andato a casa dei Dotter, per capire come ci si sente ad essere un Dotter e sono riuscito a fare tantissime interviste a questi ragazzi, che mi hanno raccontato la loro esperienze e sono tutti assolutamente entusiasti.
Edoardo Desiderio - Agenzia Stampa Italia