(ASI) Perugia – "Oggi il Consiglio comunale ha vissuto una pagina buia per la democrazia e per la trasparenza. La maggioranza, con un grave atto di chiusura, ha rigettato la nostra mozione d’ordine volta a garantire una discussione pubblica su una vicenda di rilevanza istituzionale e politica: le inaccettabili dichiarazioni del capo di gabinetto del Sindaco Ferdinandi sulla tragedia delle foibe e sull’esodo giuliano-dalmata.
Non solo la maggioranza ha rifiutato il confronto pubblico ma ha trasformato il Consiglio in una sorta di fortino blindato. Un comportamento indegno di un’amministrazione che si è sempre proclamata paladina della “partecipazione”.
L’amministrazione Ferdinandi ha infatti basato la sua propaganda elettorale sull’ascolto dei cittadini e sul confronto aperto. Oggi, invece, ha dimostrato il suo vero volto: quello di una sinistra arrogante, che impone il silenzio quando si toccano i propri uomini.
Il capo di gabinetto, se questa è la qualifica ufficiale, non è un semplice dipendente comunale, ma un uomo politico a tutti gli effetti: è stato coordinatore della campagna elettorale del Sindaco, è stato per anni portavoce dei Giovani Comunisti e, soprattutto, ha scritto una lettera al Comitato 10 Febbraio, che poi è stata pubblicata dalla stampa.
Perché l'interessato ha sentito il bisogno di intervenire con una lettera ufficiale? Perché non ha risposto subito alle accuse e ha atteso un mese per farlo?
La tempistica e le modalità di questa vicenda dimostrano che non siamo di fronte a un semplice dipendente, ma a una figura politica.
Il Consiglio comunale non è solo l’assemblea degli eletti, è la casa della democrazia cittadina. Oggi, quella casa è stata chiusa a chiave per impedire ai cittadini di sapere, di ascoltare, di giudicare.
Hanno allontanato chi era venuto ad assistere. Hanno spento le telecamere. Hanno bloccato ogni possibilità di lasciare traccia scritta della discussione.
Si è scelta la censura.
Di fronte a questo muro di gomma, noi dell’opposizione abbiamo scelto di non legittimare questa farsa. Non ci prestiamo a un teatrino in cui le regole valgono solo quando fanno comodo.
Chiediamo l’immediata revoca dell’incarico al Capo di Gabinetto e scuse ufficiali alla città. Perugia non vuole estremisti, non vuole chi minimizza i crimini delle foibe, non vuole chi divide la città con l’ipocrisia.
E soprattutto, chiediamo una cosa ancora più semplice: rispetto per le istituzioni, per i cittadini e per la realtà.
I consiglieri di opposizione
Nilo Arcudi
Paolo Befani
Chiara Calzoni
Elena Fruganti
Edoardo Gentili
Riccardo Mencaglia
Clara Pastorelli
Augusto Peltristo
Margherita Scoccia
Gianluca Tuteri
Leonardo Varasano
Nicola Volpi
Così in una nota i consiglieri di opposizione del Centrodestra del Comune di Perugia