(ASI) Chieti - E' il messaggio di Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone morto tragicamente nella strage di Capaci del 23 maggio 1992, che oggi sarà letto in occasione dell'incontro di formazione (con crediti per i giornalisti) che si terrà presso l'Aula Magna dell'Università di Chieti a partire dalle ore 16.00 e alla presenza del Procuratore Antimafia Francesco Cafiero De Raho e il Vicepresidente del Csm Giovanni Legnini.
Un messaggio che sostiene con forza il libro-inchiesta "La Speranza Oltre le Sbarre" scritto a quattro mani dalla giornalista Rai Angela Trentini e dal teologo sistematico Maurizio Gronchi che sarà spunto di riflessione nel corso della giornata, "cui - scrive la Falcone - ho dato volentieri il mio contributo. Il libro - aggiunge - è un percorso di indagine in cui l’autrice ha prestato ascolto al dolore delle vittime di mafia e, parallelamente, al dolore di chi, essendosi macchiato di quei delitti, ne sconta tuttora la pena. Quell’umiltà di ascoltare il lato umano di persone che la legge ha condannato mi ha fatto ricordare quanto ebbe a pronunciare in un’intervista mio fratello Giovanni: 'Non bisogna mai dimenticare che in ognuno degli assassini c'è un barlume di umanità'. Credo che la chiave di volta per il cambiamento sociale che tanto auspichiamo sia proprio la capacità di guardare a “quel barlume di umanità'.
Ne "La Speranza Oltre le Sbarre", infatti, per la prima volta alcuni degli assassini dei giudici Falcone, Borsellino e Livatino, parlano per la prima volta in un confronto con i familiari che apre ad una nuova prospettiva da cui guardare la criminalità. Una prospettiva che non ha nulla a che vedere con l'indulgenza, ma che vuole aprire ad una riflessione per giungere a quel cambiamento culturale che chiese, a gran voce, Papa Giovanni Paolo II nello storico anatema "Convertitevi" rivolto ai mafiosi e prounciato nella Valle dei Templi di Agrigento il 9 maggio di 25 anni fa.
Foto: Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone