Mauro Pili (Unidos): “Oggi, scadono i termini e presenteremo l'atto formale di opposizione. Beccati e affondati, salta per aria l'ennesimo tentativo dei Francesi di scipparci il mare”

mauroPili 1 copy(ASI) Cagliari – Abbiamo intervistato l'On. Mauro Pili, leader di Unidos che sta portando avanti da alcuni anni la battaglia contro l'annessione da parte dei Francesi dei mari pescosissimi e ricchi di risorse della Sardegna e della Liguria. Oggi scadono i termini di presentazione dell'opposizione formale, ma “beccati e affondati, salta per aria l'ennesimo tentativo dei Francesi di scippare il mare”.

A tal proposito, ha commentato l'On. Mauro Pili, in un comunicato stampa che ci ha inviato “Quando vengono beccati con le mani nel sacco parlano subito di “fake news””. Il leader di Unidos si riferisce agli esponenti del Governo Renzi e Gentiloni che a suo a dire “hanno cercato di far passare l'ennesimo tentativo della Francia di scippare le acque internazionali intorno alla Sardegna e alla Liguria come una fake news. Ogni volta utilizzano il poco originale timbro della notizia falsa per tentare di mistificare la notizia” ha continuato il leader di Unidos.

“In realtà, mai come questa volta la notizia era vera e supportata da atti giuridicamente inopinabili. E a testimoniarlo è lo stesso comunicato della Repubblica Francese con il quale si dichiara l'errore nelle carte della procedura intrapresa dal Ministero del Mare. E' evidente, però, che solo uno stolto può pensare che in una questione di confini così delicata le cartografie siano un elemeneto marginale” ha precisato l'On. Pili.

In merito a ha spiegato meglio l'On. Mauro Pili “Il Governo Renzi con il Ministro degli Esteri Gentiloni firmò il 21 marzo del 2015 l'accordo di Caen che prevedeva espressamente la cessione di acque internazionali alla Francia, sia al largo della Liguria che della Sardegna. Quell'accordo era frutto di una volontà dichiarata e sottoscritta del Governo Italiano”.

“Una responsaiblità diretta che non ammette scusanti. Volevano cedere il mare alla Francia. Ancor oggi le reali ragioni di quell'accorso sono sconosciute. Potrebbero celarsi, per esempio, oltre a ragioni energetiche anche quelle legate agli accordi militari sottoscritti negli stessi giorni a Caen, considerato che all'incontro bilaterale denominato “Ministeriale 2+2 Esteri – Difesa, Italia – Francia” presero parte anche il Ministro della Difesa Pinotti con il suo omologo Jaun Yves Le Drian”ha attaccato l'On. Pili.

“Un dato è certo - ha continuato l'esponente di Unidos - l'Italia sottoscrisse quell'accordo per cedere quelle acque alla Francia. Fu la mia denuncia parlamentare a far saltare i giochi. Con una interrogazione in Commissione Esteri, presieduta da Fabrizio Cicchitto, emerse in tutta la sua evidenza la gravità dell'atto sottoscritto dal Governo Italiano. Saltò il banco. E quell'accordo non fu mai ratificato dalle Camere. Due anni dopo, i Francesi decisero di cambiare strategia. Si passò dall'accordo bilaterale alla procedura unilaterale per la definizione di ua zona economica esclusiva. In pratica un'operazione funzionale ad aggirare la mancata ratifica. Non si trattava, quindi, di far entrare in vigore l'accordo di Caen ma di aggirarlo! Strada nuova, ma nella sostanza medesimo obiettivo: rendere esclusive quelle zone già delimitate dall'accordo di Caen. Un tentativo confermato dal più evidente elemento messo a corredo della procedura francese avviata il 25 gennaio e che si conclude il 25 marzo: le mappe cartografiche” perché “la procedura francese ha messo a fondamento della definizione delle zone economiche esclusive le carte dei confini contenute nello stesso accordo di Caen, mai entrato in vigore. La prova provata dello scippo organizzato con destrezza”.

Sul ruolo del governo italiano, ha detto il leader di Unidos “il Ministero degli Esteri non essendo riuscito a far ratificare dal Parlamento l'accordo di Caen ha cercato di proteggere con il silenzio il tentativo unilaterale della Francia”

“Anche in questo caso il banco è saltato. La mia denucnia – ha affermato Pili - ha messo a nudo quella procedura e quelle carte. Dopo dieci giorni hanno dovuto ammetere il misfatto. Lo hanno fatto parlando di “errore” nelle carte. Giustificazione alla quale nemmeno il più allocco dei mentitori seriali può far ricorso per celare un fatto così macroscopico. La Francia c'ha tentato, l'Italia l'ha coperta, noi li abbiamo beccati e sbugiardati. In realtà, la Francia voleva appropriarsi di quelle acque internazionali e l'ha fatto con una procedura maldestra e ufficiale. Il tentativo di alcuni di derubricare il tutto ad un mero errore cartografico o peggio a fake news, è sinonimo di servilismo innato verso la Francia o peggio di cialtroneria diplomatica. Non solo non era una bufala, ma i documenti attestano ben altro: era in corso un'operazione giuridicamente rilevante tesa a rendere esclusive importantissime porzioni di mare intorno alla Sardegna e alla Liguria. Sono stati becati e affondati. La malafede però, è dura a morire”.

“Nel sito del Ministero Francese, ci sono ancora le cartine dell'accordo di Caen. I Francesi non mollano e l'Italia continua a dormire. Per questa ragione – ha preannunciato il leder di Unidos - presenteremo alla Francia le oltre 8 mila opposizioni raccolte contro questo misfatto”.

A tal proposito, raggiunto telefonicamente da noi, l'On. Mauro Pili, ci ha parlato di questa opposizione che stanno presentando in queste orehttps://www.youtube.com/watch?v=FLi9_Qr6fiE&feature=youtu.be

Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia

 

 

 

 

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