(ASI) Roma - Queste le parole del Presidente del comitato provinciale di Roma e Vicepresidente nazionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Donatella Schürzel.
"La cronaca quotidiana racconta purtroppo di sempre più casi di femminicidio che destano commozione e attenzione, che però non si riscontrano nei confronti di un medesimo crimine compiuto nell’autunno 1943, durante la prima tragica ondata di uccisioni nelle foibe ad opera dei partigiani comunisti di Tito nei confronti della comunità italiana dell’Istria. Si tratta dello stupro e dell’uccisione di Norma Cossetto, studentessa istriana dell’Università di Padova scaraventata in una foiba e diventata il simbolo di una carneficina che colpì centinaia di vittime che con la loro esistenza o con il loro ruolo sociale testimoniavano l’italianità di una terra che doveva invece essere annessa alla Jugoslavia.
Toponomastica, lapidi e monumenti in sempre più località italiane ricordano questa giovane donna, ma numerosi sono i casi in cui vengono oltraggiati o danneggiati da vandali che non vogliono ricordare questa pagina di storia patria. Negare, minimizzare e giustificare le foibe sono attività purtroppo diffuse in certi ambienti di bassissimo livello culturale e morale e a farne le spese è anche la memoria di una ragazza trucidata. L’ateneo padovano in cui studiava l’ha commemorata con una lapide già nell’immediato dopoguerra su istanza del Rettore Concetto Marchesi, intellettuale comunista e tra i padri fondatori della Repubblica italiana, ma oggi la mobilitazione di certi ambienti ideologicamente orientati impedisce che vi venga presentato il fumetto che sta spiegando a centinaia di lettori in tutta Italia la storia di Norma Cossetto. Un monumento in suo onore eretto a Latina è stato imbrattato in modo volgarissimo ancora una volta proprio in questi giorni e medesima sorte tocca in tante altre città a segnaletiche stradali e cippi intitolati ai “Martiri delle Foibe”.
Auspichiamo che nella nuova legislatura le associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati ricevano dalle istituzioni il sostegno politico e morale per proseguire nell’opera di sensibilizzazione e di informazione degli studenti e dei cittadini, al fine di sconfiggere l’ignoranza, la volgarità e l’intolleranza di questi personaggi sulle tematiche collegate agli eccidi delle foibe ed all’esodo dei nostri connazionali dalle terre del confine orientale".