(ASI) Marche - Abbiamo intervistato il Sindaco di Pievebovigliana, Sandro Luciani, primo cittadino di un paese dell'Appennino Umbro - Marchigiano, sito nel Parco Nazionale dei Sibillini, nel territorio del cratere del sisma, a circa una ventina di chilometri dall’epicentro del terremoto che sta devastando l’Italia centrale, sbriciolando l’Italia dei borghi e delle basiliche.
«Voi vi trovate a circa 20/25 km dall’epicentro del terremoto che danni avete avuto nel vostro paese?»
«Noi non piangiamo fortunatamente né morti né feriti ma ovviamente il 70% degli edifici è stato danneggiato. L’ultima scossa ha provocato crolli ingenti. Noi abbiamo 866 abitanti, 13 frazioni, un’estensione di 27 km2 e frazioni isolate per quel che riguarda la viabilità, a causa di crolli vari».
«Da quando avete cominciato ad avere danni durante i terremoti?»
«Abbiamo iniziato ad avere danni dalle scosse del 24 agosto scorso, tant’è che il nostro Comune è stato inserito nel cratere, tra quelli più colpiti. Poi le scosse successive ci hanno messo in ginocchio».
«Ci sono sfollati? Che cosa vi aspettate dal Governo?»
«Il Governo ha dato disposizione di evacuare tutto il paese e noi lo stiamo facendo. Di 866 abitanti abbiamo 608 persone sparse lungo la costa, a Civitanova Marche, Sant’Elpidio e anche in alcune zone del teramano, in Abruzzo. C'è il rischio del non ritorno in queste zone da parte di quella gente. Se noi perdiamo Anche solo qualche centinaio di abitanti su 866 persone, il paese si spopola. Per esempio nel 1997, col terremoto di Colfiorito che si trova a 14 km da noi, il 51% delle case furono lesionate. In quel contesto misero subito le tende, poi i container e poi le case di legno. Le persone sono praticamente rimaste sempre a contatto con il loro territorio, mentre ora non siamo per nulla attrezzati».
«Questa scossa è stata più forte di quella del 1997?»
«È stata molto più forte, parliamo di una scossa 6.5. Temo che il paese si spopoli completamente. Questo è un paese ora abitato solo da esercito, polizia e poca altra gente».
«Che cosa ne pensa della vicenda della scossa che prima era 7.1, poi 6.5? C’è qualcosa di strano secondo lei?»
«Di strano a livello sismico non glielo saprei dire ma se il governo ha dovuto mettere a disposizione 4 miliardi e mezzo per gli interventi dopo la scossa del 24 agosto, credo che oggi la cifra sia quantomeno raddoppiata, se non di più. Vi sono frazioni a terra, quindi lei capisce che l’entità del danno è maggiore».
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia