(ASI) Città del Vaticano – Sollecitata dalla Conferenze Episcopali di tutto il mondo, la Santa Sede è intervenuta con un documento ufficiale, l’istruzione “Ad resurgendum cum Christo”, sul problema della cremazione dei cadaveri dei fedeli cattolici.
Di fronte ai giornalisti accreditati, nella sala stampa vaticana, si è tenuta la conferenza di presentazione dell’elaborato vaticano, contenente le indicazioni per un corretto comportamento nel caso in cui i defunti o i familiari, scelgano di non seppellire i propri cari.
Il cardinale Gerhard Müller, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ha illustrato le motivazioni che hanno spinto il Vaticano, attraverso il suo dicastero, a promulgare questo documento. L’alto prelato ha spiegato, innanzitutto che la prassi della cremazione è aumentata enormemente in tutte i paesi del mondo al punto tale che”nel prossimo futuro in tanti Paesi la cremazione sarà considerata come la pratica ordinaria” e che è in crescita anche l’abitudine di conservare i resti in ambienti domestici. Il cardinale ha confermato l’impostazione dottrinale della Chiesa, mai variata sul punto, che porta a preferire la sepoltura dei defunti, perché in sintonia con la vicenda del Cristo, e perché conferisce una maggiore dignità al corpo senza vita. Müller ha ribadito che cremare non è vietato, purché non si sia scelta questa forma per ragioni contrarie alla fede cattolica. Ha precisato che le ceneri debbano essere conservate in un luogo sacro e che non è consentito conservarle in abitazioni domestiche o semplici luoghi privati, come non è permesso disperderle in aria, terra o acqua.
Il cardinal Müller ha esternato la sua speranza che la nuova istruzione possa contribuire all’evangelizzazione della morte, aiutando i fedeli a percepirsi come figli di Dio, destinati alla vita eterna e non “all’evanescente scomparsa”.
Padre Serge-Thomas Bonino, dell’Ordine dei Frati Predicatori, Segretario della Commissione Teologica Internazionale, ha inteso precisare come l’istruzione riguardi speficamente la conservazione delle ceneri, illustrando preliminarmente gli equivoci in cui possono cadere i cristiani circa il destino post-mortem: reincarnazione, metempsicosi, o creazione ex nihilo.
Il teologo ha poi spiegato come, secondo la Chiesa, il corpo non è una cosa manipolabile a piacimento ma parte integrante della sua identità- Da qui il rispetto che bisogna nutrire nei confronti del cadavere della persona defunta, da cui nasce la preferenza della Chiesa per la sepoltura.
Mons. Angel Rodrìguez Luño, Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede, si è concentrato sulle prescrizioni pratiche dell’Istruzione ed ha ribadito come non sia possibile conservare le ceneri in luoghi privati, né disperderle ina aria, terra, acqua. Altrettanto vietate le cosnuetudini di trasformare le ceneri in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria etc. La morte, per i cristiani, non va privatizzata, ma deve consentire, attraverso la sepoltura, la possibilità di pregare e di stimolare la comunione tra vivi e morti. Ecco perché la Chiesa benedica la sepoltura in luoghi pubblici, ove è possibile incontrarsi, pregare e celebrare, liturgicamente, il ricordo dei defunti, nella speranza della risurrezione.
Ilaria Delicati – Agenzia Stampa Italia