(ASI) Ogniqualvolta in Italia viene raggiunta dal terremoto, si ripresentano accanto alle manifestazioni di solidarietà vera, la sfilata dei manichini politici e di tutti coloro che al di là delle apparenze, cercano di sfruttare l’evento sismico a fini di business.
L’ondata di solidarietà da parte di volontari è alla massima potenza; l’immensa massa di liquidità frutto delle donazioni da parte di noi italiani, è si finalizzata alla ricostruzione ed allo start up delle attività cessate, alla ricostruzioni di immobili, ma soprattutto dovrebbe servire in pratica a far girare l’economia con la erogazione di mutui, accesso al credito per il rilancio del territorio.
Queste in sostanza sono finalità giuste, ragionevoli, caritatevoli, che purtroppo mal si conciliano con le speculazioni, le vetrine politiche, i proclami inattuabili sia a breve che a lungo termine .
La insicurezza , la diffidenza da parte dei cittadini è grande : non si è sicuri, che i soldi che inviamo a mezzo banche, istituzioni politiche, incassi e proventi dalla visita dei musei, i profitti derivanti dagli eventi confluiscano tutti ai fini che si sono proposti i donatori.
Proprio per evitare questo stato di incertezza, di diffidenza, che certamente non aiuta nelle donazioni, sarebbe quello di istituire un Trust con trustee i sindaci dei comuni coinvolti cui far confluire tutta la massa di liquidità che sarà gestita senza tanti problemi di bilancio statale, di bilancio comunale e con la massima flessibilitàalla ricostruzione, nella erogazione di somme per la ricostruzione a costo zero: infatti le somme di denaro donate non devono servire per la speculazione finanziaria e bancaria ma cercare di aiutare concretamente i bisognosi di aiuto, vuoi imprese vuoi privati cittadini.
Tali soggetti deboli non devono indebitarsi maggiormente per potersi ricostruire una vita, una azienda! Essere ostaggio di mutui o inaffidabili bancariamnete perché spossessati di ogni bene a causa del terremoto.
La ratio della donazione è che non vi sia alcunchè di corrispettivo da dare, da porre a carico dei terremotati.
Quindi accanto ai trustee sarà indispensabile nominare ul collegio di “guardians” in maniera tale da proteggere sia i donanti che i donatari delle somme di denaro.
Su chi la scelta dei “guardians”? Non certo un politico o un membro del governo! Comitato di cittadini e basta!
Basta con la filantropia a fondo perduto di cui non si riesce a monitorare il risultato! Basta impinguare le casse dello stato senza alcun controllo!
Oppure vedere opere faraoniche, realizzate in tempi strettissimi, e poi poco dopo, fatiscenti!
Ci vuole un controllo sulla realizzazione delle opere senza intermediazioni ed intrusioni politiche ed altro!
Quando a nostro avviso i soldi vengono donati, semplicemente devono rispettare lo scopo per cui è stata effettuata la donazione!
Irrealizzabile! Non penso proprio! Lancio l’idea! Qualcuno la raccolga! Non sarà un viatico! Ma proviamo!
Mauro Norton Rosati di Monteprandone
Ordinario di Diritto della common law e del trust internazionale
L.U.de.S-Lugano
Full Professor di Law of Trust-Albany International School-UK