(ASI) Muore all’età di 68 Johan Crujff, ex calciatore ed allenatore considerato tra i migliori della storia del calcio. A portarlo via è stata un tumore ai polmoni che gli fu diagnosticato lo scorso ottobre.
Ricordato da tutti come “il Pelè bianco” a cavallo tra gli anni sessanta e settata è stato tra i principali condottieri del “calcio moderno” ovvero di un gioco fatto di velocità, tecnica ed alta predisposizione d’attacco. Con le sue capacità da calciatore e da allenatore, società come Ajax e Barcellona hanno avuto periodi prolifici di vittorie. Nato ad Amsterdam il 25 aprile del 1974, Cruijff grazie alle sue doti, è riuscito dar una svolta epocale nel gioco del calcio, mostrando un’eccelsa bravura non solo con la tecnica ma anche d’intelligenza. Cresciuto calcisticamente all’Ajax, con la squadra olandese tra il 1965 al 1973 è riuscito a vincere 8 volte il campionato nazionale, tre coppe dei campioni e una coppa intercontinentale . Nello stesso periodo sono storiche le gesta del calciatore con la nazionale, riuscendo a vincere la coppa del mondo del 1974 e L’europeo del 1976. La consacrazione definitiva sono i tre palloni d’oro che l’olandese riceve nel 1971, 1973 e nel 1974. Dopo tanti anni di vittorie in Olanda, Crujff cambia aria, vestendo la maglia del Barcellona. Con i Blaugrana riesce a conquistare titolo della liga nel 1974 e la coppa di Spagna del 1978. Dopo una breve esperienza nel campionato americano nei primi anni ottanta, Crujff passa gli ultimi anni da calciatore in patria, ritornando prima all’Ajax ed infine al Feyenoord, vincendoci il campionato del 1984. Tra nazionale e squadre di club, Crujff ha segnato 402 gol in 716 partite ufficiali. Non da meno è stata la carriera da allenatore vincendo fin da subito due coppe d’olanda e una coppa delle coppe con il suo Ajax tra il 1986 e il 1987. Ripetendo la carriera da calciatore, nel 1988 viene ingaggiato ad allenare il Barcellona, iniziando un ciclo fatto di vittorie e di grandi soddisfazioni. Con i blaugrana Crujff riesce a vincere per quattro volte consecutive la Liga spagnola, una coppa delle coppe, la coppa del rey del 1990 e una coppa dei campioni del 1992. Dopo una lunga vita dedicata al calcio, tra successi e problemi fisici, “ il profeta del gol” non è riuscito a vincere anche la partita contro il tumore, portandosi via il suo corpo e la sua mente, ma il suo ricordo non sarà mai rimosso per chi ama il calcio.
Carlo Sampogna - Agenzia Stampa Italia