(ASI) Thierry Henry è stato semplicemente uno dei più forti calciatori degli ultimi vent'anni. Il francese è stato il prototipo dell'attaccante moderno, che sa avviare l'azione e soprattutto finalizzarla.
Veloce, fantasioso, dotato di una tecnica sopraffina, ma anche di un invidiabile "killer instinct" sotto porta. Trascinatore sia Inghilterra che in Spagna, fino ad arrivare in America nella MLS con i New York Red Bulls, a causa di un periodo poco fortunato non riesce però a lasciare traccia in una Juventus alle prese con una lenta rinascita. I primi passi li mosse nel Monaco, squadra blasonata del suo paese che ne scoprì il talento e nel 1992 lo comprò dall' INF Clairefontaine. Nel principato vincerà da protagonista un campionato ed una Supercoppa di Francia. Grazie alle sue notevoli prestazioni si fa notare da un certo Arsène Wenger, che lo convoca in prima squadra e insieme al quale farà le fortune dell'Arsenal dal 1999 al 2007.
Pur non essendo una punta pura segna valanghe di gol: 228 in 377 presenze solo con la maglia dei "Gunners". Proprio l'Arsenal gli dedica una statua di bronzo, inaugurata nei pressi dell'Emirates Stadium, alle spalle del mitico Higbury. Conclude la carriera segnando 450 reti in 994 presenze tra Nazionale francese, Monaco, Juventus, Arsenal, Barcellona e New York Red Bulls. Un palmares da fare invidia a chiunque prima di appendere le scarpette al chiodo: primatista di presenze e di reti con la maglia dell'Arsenal nelle competizioni UEFA per club, due Premier League, tre FA Cup e due Community Shield, una Champions League, la Coppa del mondo per club FIFA, due Campionati spagnoli, Copa del Rey e Supercopa de España. Miglior marcatore assoluto della nazionale francese, vinse il campionatodel mondo 1998 e il successivo Campionato europeo 2000.
A livello individuale vanta quattro titoli di capocannoniere in Premier League e due Scarpa d'oro. "Titi" come lo hanno sempre chiamato i propri tifosi è riuscito a ritagliarsi uno spazio indelebile nella storia del calcio europeo e mondiale. "Mi avete regalato emozioni indescrivibili che non dimenticherò mai" scrive nel messaggio d'addio Henry, così come mai lo dimenticheranno i suoi tifosi. "It's enough, guys? "It's enough, Titì", Au revoir.
Francesco Rosati - Agenzia Stampa Italia