Mohammad Hossein Mokhtari (Ambasciatore Iran Santa Sede): “Tra i popoli non esiste inimicizia. Quella c’è solo tra i governi”

(ASI) Per le grandi intervista esclusive di Agenzia Stampa Italia abbiamo avuto il piacere di incontrare S. E. Mohammad Hossein Mokhtari, Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran presso la Santa Sede.

Con lui abbiamo parlato non solo delle peculiarità del suo Paese ma anche dei rapporti con il Vaticano e soprattutto cercato di capire la posizione di Teheran in questo momento storico con il mondo sul rischio di una guerra dalle conseguenze imprevedibili a causa dello scontro tra Ucraina e Russia e delle azioni del governo di Tel Aviv (contestatissimo anche internamente n.d.r.)  che sta compiendo stragi di civili nella Striscia di Gaza e che con il suo atteggiamento intransigente rischia di far divampare un incendio nel Medio Oriente. Una pericolosa deriva bellica, assolutamente, da evitare.

S.E. Ambasciatore, benvenuto su Agenzia Stampa Italia. Dallo scorso ottobre, la regione del Medio Oriente ha visto riesplodere la tensione, dopo lo scoppio di una, violenta fase del conflitto israelo palestinese. Dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre, la reazione militare del governo Netanyahu è apparsa sproporzionata ed ingiusta a molti governi e osservatori in tutto il mondo. Gran parte della Striscia di Gaza è stata distrutta o pesantemente danneggiata dai bombardamenti di Tsahal, che hanno lasciato sul campo decine di migliaia di vittime civili. Come si sta muovendo l'Iran in sede internazionale per fermare questa ecatombe?

Nel nome di Dio, reciprocamente saluto Lei e i suoi colleghi. Prima di tutto penso che sia neccesario fare unriferimento storico ai recenti eventi in Palestina e a Gaza. Non possiamo riferirci agli avvenimenti di Gaza senza considerare più di 70 anni d’oppressione e di aggressione militare da parte di Israele, gli eventi di Gaza non sono iniziati il 7 ottobre, ma settant’anni fa; l’azione del 7 ottobre non è nuova, ma una naturale difesa contro un aggressore che opprime i palestinesi da più di sette decenni. Tutti sappiamo che a causa degli attacchi barbari del regime usurpatore sionista, sono stati uccisi più di 35 mila innocenti, la maggior parte donne e bambini. Oggi a Gaza c’è una grande carestia e la gente è rimasta senza le materie di prima necessità per andare avanti; si arrangia come può mangiando foraggio.

La Repubblica Islamica dell’Iran ha ripetutamente perseguito la cessazione di questa guerra tramite interventi presso assemblee e organizzazioni internazionali.Le attività umanitarie della Repubblica Islamica dell’Iran non sono nascoste ma sono visibili da parte di tutti sulle piattaforme online.I discorsi pubblici delle Autorità iraniane sono la testimonianza di quello che affermiamo.

Il Pontefice si è più volte espresso in favore di un cessate il fuoco sia per quanto riguarda il conflitto in Medio Oriente che per quello tra Russia ed Ucraina. La Guida Suprema Ali Khamenei quale posizione ha assunto e come ha reagito la comunità internazionale?

Come ho accennato nella risposta alla domanda precedente, le Alte Autorità della Repubblica Islamica dell’Iran, compreso la Guida Suprema, hanno menzionato costantemente nel contesto dei loro discorsi pubblici o delle loro dichiarazioni, la soluzione della questione di Gaza e in generale della Palestina. La Guida Suprema ha sottolineato tante volte l’importanza dello svolgimento di un referendum nei territori occupati come una possibile soluzione. Secondo La Guida dell’Iran, il regime aggressore sionista ha ucciso migliaia di persone con la scusa dell’attacco di Hamas ai civili, mentre a nostro parere i coloni armati fino ai denti non sono da considerare comuni cittadini o civili e tante volte abbiamo assistito all’attacco armato di questi coloni al popolo palestinese.

Siamo nel mese del Ramadan. Cosa rappresenta per voi questa ricorrenza e cosa bisogna fare per celebrarla nel migliore dei modi?

Il mese benedetto di Ramadan, secondo gli insegnamenti religiosi e Coranici, è il mese dell’ ubbedienza e servitù. Prima dell’Islam, il digiuno era obbligatorio anche per i cristiani e gli ebrei. È il mese della vicinanza a Dio attraverso le preghiere. È da ricordare che il Ramadan è un mese sacro in cui è stata proibita fortemente ogni tipo di violenza ma quest’anno il mondo osserva lo spargimento di sanguedel falso regime israeliano e la mattanza dei bambini e donne inermi che non avendo neanche un pezzo di pane secco, durante il digiuno muoiono per i razzi lanciati dal regime sionista. Questo mese va rispettato. Le religioni in realtà sono una sola perché hanno un’unica origine(Dio), un’unica destinazione(la gente) e un unico messaggio(monoteismo) e rispettare il Ramadan da parte delle altre religioni è come rispettare Dio, anche noi musulmani rispettiamo le tradizioni religiose delle altre religioni.

Quali sono i vostri rapporti con il Papa e cosa significa per lei poter rappresentare il suo Paese in quella che è la capitale non solo dell’Italia ma della Cristianità?

Per me il Papa è una persona religiosa, pacifista, umile e spirituale. Il Papa ha una personalità morale particolare nel Suo comportamento e nelle Sue parole. In quanto Rappresentate del grande Paese dell’Iran in cui una percentuale della popolazione è Cristiana, sulla base degli insegnamenti dell’Islam che evidenza il dialogo tra le religioni, ho sempre apprezzato la posizione di Papa Francesco inerente ai dialoghi interreligiosi. Si dovrebbe utilizzare al massimo questa capacità del Papa e gli insegnamenti dell’Islam per dialogare tra le religioni, per poi arrivare alla comprensione reciproca ed alla conoscienza più profonda che a sua volta eliminerà l’odio e l’aggressione. Ovviamente, le stesse cose si deducono dalle parole del Papa.

Sono ormai quasi 50 anni che l’Iran ha fatto la sua rivoluzione e dato vita alla Repubblica Islamica però molti paesi ancora non sembrano accettare i vostri costumi, le vostre tradizioni e le vostre peculiarità. Secondo lei ciò a cosa è dovuto?

La Repubblica Islamica dell’Iran ha origini religiose e morali, il popolo iraniano si è ribellato contro un regime tirannico e arrogante a causa delle sue convinzioni religiose e desiderava l’implementazione degli ordini e dei comandi religiosi nei vari settori governativi.

È ovvio che alcuni governi potrebbero opporsi a un sistema intrinsecamente religioso che si oppone alla tirannia e all’unilateralismo, perché è in contrasto con i loro interessi mondiali. E intendevo l’opposizione di alcuni governi, non i popoli, perché i popoli tra loro non hanno nessuna inimicizia, ma i governi arroganti cercano sempre di ingannare le nazioni con slogan falsi e apparentemente attraenti come quelli dei diritti umani e della democrazia. Ogni Paese,incluso il nostro, cerca di preservare la propria indipendenza politica, culturale e sociale e non sarà mai sotto l’imposizione di elementi antireligiosi.

Redazione Agenzia Stampa Italia

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