(ASI) Abbiamo incontrato Emanuele Di Giorgi, ad della Tunué casa editrice specializzata nel fumetto. Ci ha spiegato come è nata questa avventura e come sia diverso il fumetto italiano da quello a stelle e strisce.
Come nasce l’idea di dedicarsi al mondo del fumetto?
L’amore verso il fumetto è di antica data, noi nasciamo da un portale internet che è Komics nato nel 2000 e che dal 2004 al 2006 è stata notizia precaricata su Igoogle, abbiamo quindi avuto un’enorme visibilità. Ad un certo punto ci siamo chieste se poteva bastare la raccolta pubblicitaria per sostenere l’attività ed abbiamo capito che non era possibile perché il mercato era troppo piccolo e allora abbiamo iniziato ad occuparci di fumetti ed infatti all’inizio siamo partiti con delle collane di saggistica perché nel sito ci occupavamo principalmente di informazione. Dopo sono arrivati, logicamente, i fumetti.
In un settore come quello dei fumetti dove subito si pensa ai supereroi americani o al massimo a Topolino, che spazio c’è per dei fumetti “alternativi”?
Forse noi siamo capitati in una congiuntura storica che si è articolata intorno alla novella grafica quindi non proprio fumetti in senso stretto ma veri e propri romanzi grafici. Il fumetto può raccontare tutto; come noi lo intendiamo è per adulti nel senso che ci sono tematiche affrontate proprio come un romanzo.
Quante pubblicazioni fate in un anno?
Noi siamo partiti molto piano, con una decina di pubblicazioni l’anno. Negli ultimi due anni abbiamo accelerato perché abbiamo pubblicato rispettivamente 27 e 28 titoli.
Cosa cercate in nuovi autori?
Sicuramente una grande autorialità, cioè essere fortemente riconoscibili, raccontate storie nuove e affrontare tematiche con un occhio diverso. Se noi dovessimo vedere nel mondo del fumetto e del graphic novel negli ultimi anni grande spazio lo hanno avuto le autobiografie. Se dovessimo ragionare da un punto di vista letterario queste sono una struttura narrativa utilizzata molto poco. Noi vogliamo raccontare storie e da qui nasce anche la nostra campagna “potere alle storie”.
Quanto sono importanti manifestazioni come Più libri più liberi o le altre fiere simili per farvi conoscere?
Noi abbiamo puntato tanto sulle fiere. Sono anni che partecipiamo a Più libri più liberi e tra le varie manifestazioni, nel mondo del fumetto su tutte Lucca, o in generale Torino, una manifestazione come questa in termini di costi di entrate e contatti è forse quella che ci dà maggiori soddisfazioni.
Che differenza c’è tra i fumetti americani e quelli italiani stile Bonelli?
Il discorso potrebbe essere complesso perché anche il mondo americano ha molte novelle grafiche quindi se noi dovessimo confrontare supereroistico con la nostra avventura forse dovremmo prendere dei testi mirati per spiegare le differenze e le dinamiche. Da un punto di vista strutturale sicuramente c’è tanto mito, c’è tanta epica.