(ASI) Trent’anni fa, a Beirut Ovest, si consumava quella che molti hanno definito la peggiore espressione della guerra civile libanese: il massacro di Sabra e Chatila. Tra il 16 e il 18 settembre del 1982, nella Beirut invasa dall’esercito israeliano con l’operazione «Pace in Galilea» ideata e voluta dall’allora ministro della difesa Ariel Sharon, le milizie cristiano falangiste compirono la mattanza di tantissimi uomini, donne e bambini, nei campi profughi palestinesi di Sabra e Chatila.